Giuann taglia barbe e capelli nel suo salone, sulla strada del mercato, e per una mattina davanti alla bottega c’è più confusione del solito. Vinicio Capossela ha portato proprio da Giuann la barberia musicale e così la fisarmonica scandisce il tempo delle chiacchiere: “È bellissimo venire qui a passare le ore mentre Giuann lavora, non avete idea di quante meravigliose stupidaggini si possono ascoltare”, ride Capossela. Lo Sponz Fest di Calitri, antico borgo irpino in provincia di Avellino, per tre giorni – tra mazurke, discorsi su desiderio, amori contadini e ostensioni delle lenzuola delle spose – ha riportato concittadini, partecipanti, appassionati e fan di Capossela a un passato magico, sul filo del ricordo di quelle grandi feste di paese che qui erano gli sposalizi.ROBA CHE durava giorni, altro che matrimoni di principi e regine. E fra cinque anni saranno le nozze d’oro di Raffaele e Linda, calitrani sposati in Germania, dove erano andati a cercar fortuna e lavoro e dove hanno lasciato i figli. Da Stoccarda a Calitri il passo non è breve ma obbligato e il ritorno può essere dolce sotto la luna di una sera d’estate gustando buon vino e le cannazze, pasta fatta in casa cucinata col sugo di braciole, come dicono qui. Raffaele, 75 anni, non ha la fede al dito: ma che fa, si tiene libero nel giorno di festa? “Ho portato la fede solo il giorno del matrimonio, conta quello che c’è nel cuore…”. E Linda se lo abbraccia: “Tanto alla fine torna sempre a casa”.È tutto questo lo Sponz Fest, un’idea folle del direttore artistico Capossela capace di far ballare
mazurke e ritmi medievali intonati, fino a notte fonda nello splendido borgo castello, sommità da cui Calitri domina l’Irpinia, da un David Riondino completamente a suo agio nel ruolodimenestrello:“Noncapita spesso di trovare tutta una comunità, grandi e piccini, dal sindaco al prete, raccolti nella festa, Vinicio è riuscito davvero a fare una grande cosa”. Riondino ricorda quanto diceva un matematico calitrano del Seicento: “Il matrimonio è l’unione di tre persone di cui una è momentaneamente assente”. “Calitri – spiega Capossela – ha accolto questa idea con amore, smentendo la diceria che vuole li Caltran core de cane, mena prete e ddoe mane”. Lo Sponz sono anche le lenzuola esposte nel rito arcaico che provava la verginità della sposa, una violenza del passato esorcizzata dall’artista Maria Angela Capossela, sorella di Vinicio, che ha guidato le donne calitrane in quest’esibizione con lenzuola non più bianche, ma macchiate di colori, simbolo di libertà e ribellione. All’angolo della strada c’è Mario Tozzi detto Fumonero con la sua chitarra, è arrivato dalla vicina Lucania e canta tutto il giorno o quasi. Quando non canta racconta la storia della sua vita: “Sono il cugino di Umberto Tozzi – racconta la leggenda – per distinguermi da lui mi faccio chiamare Fumonero, ribattezzato così per via del lavoro che facevo: c’era tanto fumo e non si vedeva niente …”. Oggi il gran finale, l’ultimo giorno dello Sponz comincerà in mattinata di nuovo al salone di Giuann, per ascoltare sonetti e, in caso, farsi barba e capelli.Nel pomeriggio il centro storico sarà animato dal laboratorio “Come si fa la pasta fatta in casa”.POI LA RASSEGNA “Matrimoni, musiche e migranti” presentata dai registi Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini. E ancora, fra le altre cose, “Prossimamente”, progetto Rebetika Crisi con Capossela e il regista Andrea Segre. Alle 18:30, sempre nel centro storico, sarà di scena la “rappresentazione delle ritualità dello sposalizio”, un viaggio tra grotte, vicoli e tradizioni calitrane. Gruppi musicali e di strada si esibiranno per tutta la notte, musica e danza libere fino all’alba in ogni angolo di Calitri.Non potrà mancare, ovviamente, alle 21:30 il concerto della Banda della posta, con Vinicio Capossela, e la loro musica per sposalizi. La Banda è composta da un gruppo di anziani che per una vita hanno suonato ai matrimoni dei concittadini e ormai da mesi sono in giro per l’Italia con Capossela con l’obiettivo di permettere a chiunque di poter degustare le sonorità di un rito antico oggi di nuovo vivo, a Calitri, meraviglioso angolo d’Irpinia.
Un giro d’Italia che porterà Vinicio Capossela anche a Marina di Pietrasanta, nel Parco della Versiliana, tra gli ospiti della festa del Fatto Quotidiano, tra il 6 e l’8 settembre.