Matteo Renzi vorrebbe apparire come la versione italiana di Tony Blair ma sembra invece quella giovane di Berlusconi. In ogni caso come entrambi verrà giudicato negativamente dalla storia quando, finalmente, la verità salterà a galla. Nel frattempo, però, Renzi ed i suoi fedeli servitori fanno danni anche grazie alla manipolazione della stampa, lo spinning blairiano, o meglio cercano di farlo dal momento che quella estera ha già mangiato la foglia da un pezzo.
Così Renzi è stato invitato al festival di Internazionale, un appuntamento dove un tempo si discuteva di temi seri e dove i politici erano tenuti sapientemente lontani. Meno male che dal pubblico qualcuno ha manifestato il proprio risentimento, ma si è trattato di un fenomeno isolato, quando Renzi ha rivendicato il diritto a dire la sua, e cioè di raccontarci balle, dal pubblico è partito un applauso.
Diversa invece è stata la performance del presidente del Consiglio italiano alla Cnn. Lo stesso giorno del lancio delle uova a Ferrara infatti è andata in onda l’intervista con Christiane Amanpour durante la quale Renzi ha sciorinato, questa volta con scarsissimo successo, la solita litania di bugie che caratterizza tutti i nostri politici.
Vale la pena ascoltare l’intervista, tanto l’inglese è scolastico e le risposte sono chiaramente state preparate prima ed imparate a memoria dal nostro bravo scolaretto. Alla domanda di Christiane Amanpour relativa alla disoccupazione giovanile in Italia (ad agosto al 44 per cento) che ha dato vita ad una fuga di cervelli all’estero Renzi ha risposto che il mondo è pieno di italiani che sono andati all’estero e lo hanno fatto per cambiarlo in meglio. Quindi, viene spontaneo pensare,l’emigrazione italiana è un dono che noi facciamo all’umanità, e non è assolutamente vero che chi emigra lo fa perché nel proprio Paese non ha possibilità di sopravvivenza! Berlusconi non avrebbe potuto inventarsene una migliore per celebrare il 44 per cento di disoccupazione giovanile, insomma un record europeo. L’Amanpour, la cui famiglia è originaria della Grecia, non ha battuto ciglio ma si vedeva che le veniva da ridere al pensiero di tutti questi italiani che da due secoli partono felici verso lidi stranieri per migliorarli. Renzi ha poi precisato che la disoccupazione non lo preoccupa, anzi alla fine sembrava voler dire che tutti questi italiani all’estero sono una ricchezza per il paese ed infatti lui vuole chieder loro di aiutarlo a sostenere l’Italia. Forse ci vuole tassare dopo che siamo dovuti emigrare per mancanza di lavoro?
Come se non bastasse Matteo Renzi ha poi dichiarato che tra dieci anni l’Italia guiderà l’Europa, una battuta questa alla Tony Blair simile a quando disse di voler portare il Regno Unito al cuore dell’Europa. Però il modo in cui l’ha lanciata era berlusconiano, con quel sorrisetto da furbetto che solo noi italiani conosciamo. Come farà Renzi a rovesciare la frittata economica? E’ quello che tutti i telespettatori si sono chiesti. Poiché oggi l’Italia è proprio il fanalino di coda di Eurolandia e tutti lo sanno. Nessuna delle riforme promesse è stata fatta dai tanti primi ministri, ha fatto notare l’intervistatrice, e qui altra battutina alla Berlusconi: “Sì, è vero abbiamo cambiato tanti primi ministri ma il paese è rimasto invariato…”, come per dire ‘siamo sempre i meglio’.
I dati però raccontano un’altra storia e nel mondo la gente non solo legge il giornale ma ha anche memoria. L’Italia è nuovamente in recessione, la terza dal 2008, alla fine dell’anno il Pil registrerà -0,3, questo l’ultimo dato ma chissà forse sarà anche peggio. Secondo il Fondo Monetario, dal 2000 al 2013 il prodotto nazionale lordo al netto dell’inflazione è rimasto a zero mentre quello americano nello stesso periodo è cresciuto del 25 per cento. Il paese è in deflazione, a settembre i prezzi al consumo sono scesi ancora dello 0,2 per cento, e non si vede come uscire da questo tunnel.
Il rapporto tra il debito pubblico ed il Pil è salito al 135 per cento e sicuramente Renzi sforerà il limite del 3 per cento del deficit di bilancio. Ma, grazie a Dio, Hollande farà lo stesso, anzi lo ha affermato con orgoglio, quindi perché preoccuparsi?
E’ triste per noi italiani all’estero assistere alle pantomime dei politici di turno, come è triste ascoltare le frottole dei neo-liberisti ed egli adepti che ronzano loro intorno, è una vergogna dover spiegare agli amici stranieri che l’Italia non è un manicomio né una nazione popolata da gente profondamente ignorante. E più andiamo avanti più diventa difficile spiegare come mai la gente continui a credere alle panzane che raccontano questi pagliacci.
di Loretta Napoleoni
Il Fatto Quotidiano 05.10.2014