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Turisti per caso, soli nella Terra di mezzo

Gli albergatori denunciano:mancano servizi e trasporti, i visitatori restano senza assistenza
Turismo: i tempi del mercato sono inversamente proporzionali a quelli della politica. Secondo Gaetano Maiella, imprenditore del settore e proprietario del <<Galassia Park Hotel>> di Ospedaletto d’Alpinolo, c’è bisogno di maggiore confronto tra istituzioni e privati. <<Con il passare degli anni questo settore assume una forma sempre più dinamica. Le date-line stabilite nei convegni non corrispondono alle esigenze dettate dal villaggio globale agli operatori del settore>>. A confermarlo è anche Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi Avellino: <<I ragionamenti a lungo termine devono tener conto di due aspetti fondamentali: servizi e trasporti. La Regione Campania non può chiedere agli albergatori di abbassare i costi e proporre pacchetti competitivi se non agisce in maniera repentina verso questa direzione>>. L’albergatore del Laceno, infatti denuncia una mancata assistenza turistica. <<Non bisogna meravigliarsi se il visitatore arriva in un posto e rimane senza assistenza, da non confondere con il termine guida. La priorità di fronte a un pubblico più esigente rimane la formazione di personale qualificato>>. Per lo chef Antonio Pisaniello, del ristorante <<La Locanda di Bu>> di Nusco, la ricetta per far sviluppare il turismo, invece, è legata all’internazionalizzazione. <<I ristoratori irpini devono sviluppare una mentalità proiettata sul mondo ed in grado di comunicare con il mondo esterno. I flussi turistici internazionali sono diversi da quelli nazionali e locali. Gli operatori del settore dovrebbero sedersi a un tavolo per capire quali sono le principali difficoltà nell’esportare il made in Irpinia nel mondo. La promozione deve essere rivolta a pubblici diversi>>. Secondo il ristoratore, noto per aver dichiarato di esser nato con un piatto di spaghetti impresso nella mente, è necessario ampliare il confronto con le imprese agroalimentari sui territori. <<La ricerca e la programmazione, realizzate in sinergia con il comparto alimentare e rispettose delle vocazioni territoriali, possono far comprendere il punto d’incontro tra produzioni del territorio e nuovi tastes>>. Non sono pochi gli imprenditori che hanno pensato a un restyiling dei pacchetti turistici. A Ospedaletto d’Alpinolo un gruppo di giovani professionisti, infatti, ha ideato u’offerta dedicata ai vegetariani integralisti. <<Tramite un tour operator – spiega Gaetano Maiella – Siamo andati negli States con l’obiettivo di accattivare questo target. In qualche mese ci siamo messi in contatto con le aziende specializzate, organizzando un programma di tutto rispetto che potesse essere direttamente proporzionale alle esigenze di tali clienti. L’esperimento si è rivelato un successo. Le strutture recettive hanno fatto il pienone, i punti vendita hanno pubblicizzato i prodotti del territorio e i territori hanno assunto un ruolo da protagonisti>>. Il proprietario del <<Galassia Park Hotel>> racconta come ci si sta organizzando per formare un consorzio di strutture, aziende e tour operator per promuovere le peculiarità del settore dolciario. <<In questi casi – sostiene il presidente di Federalberghi – è necessario mettere da parte i personalismi e lavorare per un obiettivo comune. Il turismo irpino non ha bisogno di profeti o pifferai magici, ma necessita di soluzioni concrete che possano in breve tempo attrarre nuovi flussi e rendere le risorse del territorio opportunità. E’ facile promettere, senza proporre>>. Quindi, l’individuazione di nuovi target, il senso di responsabilità e la volontà ad acquisire competenze, rinsaldando la sinergia con altri settori dell’universo produttivo, possono essere concreti punti di partenza per rendere l’Irpinia trendy ed appetibile.

Edoardo Sirignano
Il Mattino 21 gennaio 2013

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