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Ogni promessa è debito: il pensiero debole di Matteo

PTUTTI GLI ANNUNCI DEL PREMIER: DAL PIL ALL’EXPORT, FINO ALLA RIPRESA CHE È “COME L’ESTATE: PRIMA O POI ARRIVA”.

Le frasi sono colte fior da fiore, nel Renzi-pensiero. Che, sul piano economico, si rivela debole, ricco di concessioni alle immagini e alla propaganda. Un punto di Pil viene scambiato per un raggio di sole, se c’è o non c’è poco cambia. Tutto ruota attorno agli 80 euro, nell’illusione che con 10 miliardi l’economia possa ripartire. La realtà, però, si dimostra più ostica delle speranze renziane.

Bastano dieci miliardi, che ci vuole

12 marzo – “Sì”. Matteo Renzi risponde seccamente alla domanda se sia convinto che con 10 miliardi sia possibile far ripartire l’economia nonostante non sia successo prima pur avendo speso 330 miliardi in leggi finanziarie.
L’idea di rivoluzionare la stagnazione italiana con gli 80 euro sembra efficace. Peccato sia molto elettorale.

Faremo respirare l’intera economia italiana

17 marzo – “Mettendo 80 euro in tasca non si risolve la crisi ma è un messaggio che l’Italia può respirare”.
All’ultimo respiro.

 Chi vive di speranze, disperato muore

8 aprile – “Con la previsione sulla crescita nel Def allo 0,8%, ci sono stime dettate da estrema prudenza e aderenza alla realtà. Spero che saranno smentite in positivo”.
La smentita è giunta impietosa, come non era difficile immaginare.

Mille giorni di Renzi con un bicchier di vino

9 aprile – “Vogliamo aumentare del 50 per cento la capacità di export e possiamo farlo”. “Nei mille giorni prevediamo un aumento di un punto di pil solo lavorando sull’export”.
L’Italia dipende già molto dall’export e in gran parte dall’andamento del mercato tedesco. Appena quello si è fermato, si è avuto il colpo recessivo. Pensare di aumentare del 50% in sei anni le esportazioni italiane assomiglia a una ingenuità. Ma Renzi non è ingenuo.

 Un punto in più o in meno non cambia nulla

24 luglio – “Che la crescita del Pil sia dello 0,4 o 0,8 o 1,5 per cento non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone”.
Una differenza nel Pil dello 0,8% per convenzione si traduce in uno 0,4% in più nel rapporto deficit/Pil. Che, automaticamente, è passato dal 2,6 al 3%, tetto massimo. L’impatto su tagli e tasse sarà inevitabile.

Non c’è il sole ma nemmeno il temporale

27 luglio – “Se dico che non è lo ‘zero virgola’ a cambiarci il destino, non sto sottostimando nulla. In sintesi, non c’è un temporale , ma non c’è neanche il sole: è un po’ come questa estate”.
Che tempo fa.

 Crisi percepite e piagnistei all’italiana

15 giugno – “L’Italia deve smettere di stare a piangere tutti i giorni e non costruire occasioni di ricchezza e di sviluppo”.
Per Berlusconi la crisi era un problema di percezione. Per Renzi è un problema di piangersi addosso. L’economia dei sentimenti.

 In viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria

1 agosto – “Lo Sblocca Italia è il primo sblocca cantieri che attiva risorse per 30 miliardi di euro euro e il 57% delle risorse sono private”.
Anche Berlusconi aveva ‘attivato risorse’.. Provare la Salerno-Reggio Calabria per credere.

 Pagheremo i debiti alle imprese. Forse, con calma

25 febbraio – “La Cassa Depositi e Prestiti ci può aiutare a fare quello che ha fatto la Spagna , per circa 60 miliardi di euro e in 15 giorni permetterà di sbloccare i 60 miliardi che sono bloccati per i debiti della P.A”.
Era il giorno del giuramento. Ieri pomeriggio, i debiti pagati alle imprese risultavano 26,13 miliardi.

 Colpire la Merkel e poi guardarla con dolcezza

25 febbraio – “Merkel a Renzi: molto colpita, è un cambiamento strutturale.
Lo disse anche a Monti e Letta. Ma Renzi ci aveva creduto.

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