“Gentile Direttore e Gentile Aldo Cazzullo,
nell’editoriale di ieri si rimprovera al Movimento 5 Stelle di oltrepassare il confine tra “protesta e sceneggiata”. La nostra non è sterile protesta, ma una battaglia di civiltà e democrazia. Ci siamo seduti al tavolo del confronto per migliorare una legge elettorale frutto dell’accordo tra Renzi e Berlusconi. Consapevoli dell’importanza di arrivare a un punto di mediazione, e nonostante avessimo una nostra proposta votata in Rete, abbiamo fatto non uno, ma dieci passi in avanti verso le richieste di Renzi su governabilità e stabilità. Verso di noi, nulla. E ad oggi ancora aspettiamo risposte.
Caro Cazzullo, chi ha fatto davvero la sceneggiata?
Sulla riforma della Costituzione, abbiamo presentato 200 emendamenti: parlamentari scelti dai cittadini anziché nominati dai partiti; nessun privilegio da Casta come immunità e stipendi d’oro; dimezzamento reale dei parlamentari così da tagliare davvero i costi della politica.
Il governo, che finge di volere il dialogo e invece ha paura del vero cambiamento, ha estromesso il Movimento 5 Stelle bocciando tutti i suoi emendamenti. E lo ha fatto stravolgendo il Regolamento e piegandolo ai suoi interessi con la complicità del Presidente Grasso, che ha applicato ghigliottina, tagliola e canguro su una riforma costituzionale.
Caro Cazzullo, chi ha impedito davvero il dialogo?
Abbiamo deciso di uscire dall’Aula solo quando i giochi erano ormai chiusi, e il ruolo della nostra opposizione definitivamente svilito. E lo abbiamo fatto anche per richiamare l’attenzione sulla vera priorità del Paese, che non è lo sfascio della Costituzione, ma la crisi economica.
I giornali, inebriati da Renzi, non ci hanno dato ascolto quando spiegavamo che il bluff degli 80 euro era solo merce di scambio per vincere le elezioni europee e che non avrebbero fatto ripartire i consumi. E i dati Istat di oggi purtroppo ci danno ragione. Adesso non ci ascoltano quando diciamo che la nostra democrazia viene ferita da una riforma che fa del Senato un carrozzone senza poteri ma con un apparato costoso come lo è oggi. Oscurando le nostre ragioni, la stampa censura quei milioni di cittadini che noi rappresentiamo.
Le ”pulsioni istintive e disperate” degli italiani non le abbiamo assecondate, ma trasformate in proposte concrete. Proposte che puntualmente sono andate a sbattere contro l’arroganza di questo governo.
Caro Cazzullo, finché daremo voce agli italiani il nostro patrimonio non andrà disperso ma sarà una speranza per il futuro”.
Senatori del Movimento 5 Stelle