La legge voluta da Mario Monti prevede la pubblicazione online entro i tre mesi a partire dalla nomina avvenuta il 22 febbraio 2014. Tuttavia, né il premier né molti tra ministri, viceministri e sottosegretari hanno ancora reso noti i loro compensi
Sulla trasparenza il governo Renzi ha già il fiato corto. Mancano 24 ore alla scadenza prevista dalla legge (tre mesi a partire dalla nomina avvenuta il 22 febbraio 2014), e né il premier né molti tra ministri, viceministri e sottosegretari hanno ancora pubblicato online la propria situazione patrimoniale e reddituale. Alcuni stanno rimediando in extremis, proprio in queste ore, come il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio. Eppure il decreto Monti parla chiaro: bisogna mettere in rete curriculum, redditi e patrimoni entro tre mesi dalla nomina, altrimenti scattano le sanzioni. Da 500 a 10mila euro “a carico del responsabile della mancata comunicazione”. Adeguarsi con un buon margine di tempo, da parte del governo, sarebbe stato un importante segnale di discontinuità con il passato. Ma non c’è stato.
Sul sito di Palazzo Chigi la griglia per l’amministrazione trasparente è pronta da tempo. Non resta che riempirla. Ma il premier Renzi non lo ha ancora fatto, nonostante il governo prometta di utilizzare la trasparenza e gli open data come uno dei pilastri per “rivoluzionare” la pubblica amministrazione. Non ci sono neppure le dichiarazioni dei ministri Marianna Madia ed Maria Elena Boschi, che sono però recuperabili sul sito della Camera visto che sono parlamentari (anche se la legge prevede che siano accessibili sul sito del governo). All’appello mancano i sottosegretari Angelo Rugetti, Ivan Scalfarotto, Sandro Gozi, Luca Lotti (che hanno però tempo fino al 27 maggio) mentre Graziano Delrio ha provveduto in extremis. Hanno invece già pubblicato i loro redditti il ministro Maria Carmela Lanzetta, e i sottosegretari Marco Minniti, Gianclaudio Bressa, Luciano Pizzetti e Maria Teresa Amici.
Tra i ministri con portafoglio e non parlamentari, al momento tre su sette hanno reso pubblici redditi e patrimonio. Hanno ancora tempo fino al 22 maggio. Manca all’appello il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi, quello al Lavoro Giuliano Poletti e all’Istruzione Stefania Giannini. Mentre hanno già pubblicato redditi e patrimonio il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina (102mila euro), il ministro degli Affari esteriFederica Mogherini, (110mila euro) e il titolare dell’Ambiente Gian Luca Galletti (137mila euro). Gli altri, tra cui Angelino Alfano (interno), Andrea Orlando (Giustizia), Maurizio Lupi(Infrastrutture e trasporti), Beatrice Lorenzin (Salute), Roberta Pinotti (Difesa) e Dario Franceschini (Cultura), che sono anche parlamentari, dichiarano tutti tra i 90 e i 105 mila euro
di Elena Ciccarello
Il Fatto Quotidiano 21.05.2014