Non bastano lustrini e paillettes di una visita al Vinitaly per dare la scossa all’agroalimentare italiano. Renzi, coadiuvato dal suo amico Farinetti, si riempie la bocca con le “eccellenze agricole”, e poi le massacra nei fatti.
Ci eravamo già occupati del famigerato articolo 22 del decreto Irpef in relazione alla stangata sulle rinnovabili agricole e sul reddito che ne deriva.
Ma il comma 2 dello stesso articolo contiene un’altra brutta sorpresa per gli agricoltori, che vengono immolati sull’altare degli 80 euro di Renzi. I terreni in aree montane o di collina che oggi fruiscono dell’esenzione IMU, infatti, da quest’anno dovranno pagare se non si troveranno presso i Comuni ricompresi in un elenco che sarà emanato con un decreto interministeriale ad hoc. Le città saranno selezionate in base all’altitudine e per garantire maggiori entrate il decreto diversificherà fra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprese agricole da una parte e altri soggetti che non fanno agricoltura professionale dall’altra.
Quanto conta di incassare il governo? Non meno di 350 milioni l’anno già da quest’anno. Ecco un’altra mazzata dopo quella sui conti correnti, la clausola di salvaguardia sulle accise e il già citato giro di vite sulle rinnovabili agricole. Tutto dentro il decreto Irpef.
Le chiacchiere del premier stanno a zero. La cartapesta della propaganda è crollata e il bluff è svelato. Il governo se ne frega degli agricoltori. Per il M5S, invece, bisogna ripartire dalla nostra biodiversità per rilanciare il Paese.
Scritto da M5S Camera News