C’è uno spettro che s’aggira per l’Europa. Lo spettro della pannocchia geneticamente modificata. Da mercoledì 9 in poi, potrebbe crescere indisturbata nei nostri campi. Indisturbata e legalmente.
Sì, perché mercoledì 9 aprile il Tar Lazio deciderà sul ricorso di un agricoltore friulano che, impugnando un decreto governativo, vuole coltivare il mais 810 Monsanto nel proprio terreno.
Se il Tar dovesse dar ragione al coltivatore, allora fin da subito i semi Ogm potrebbero essere piantati sui nostri campi. E guarda caso siamo proprio in periodo di semina.
Ma anche se ciò dovesse accadere, noi tutti abbiamo un’arma per opporci:coinvolgere i Comuni che hanno la facoltà di proibire gli OGM sul proprio territorio (ricordate i “Comuni denuclearizzati”?), senza che nessuno possa impedirglielo.
Abbiamo quindi un compito molto importante: pressare tutti i nostri Comuni, dal più grande al più piccolo, per ratificare questo provvedimento. Come in un grande puzzle, ogni territorio può fare la sua parte per rendere l’Italia OGM free!
Per farlo nasce oggi la campagna ItaliaOgmFree, con un portale dedicatowww.italiaogmfree.org, dove ogni cittadino può scaricare materiale informativo, il modello di mozione comunale da sottoporre agli amministratori, la petizione da far firmare, e poi loghi, banner per invadere la Rete con la nostra voce.
E se il Tar dovesse bocciare il ricorso del coltivatore? La battaglia deve comunque continuare: il nostro obiettivo infatti è rendere l’Italia libera dagli Ogm per sempre e c’è un unico modo per assicurarci che nessun coltivatore possa mai impugnare e vincere: rendere liberi i nostri territori dagli Ogm, metro dopo metro.