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Le luci spente dell’Europa

luci_europaEdward Grey, ministro degli Esteri della Gran Bretagna, mentre guardava le luci dei lampioni di Londra a Whitehall la notte in cui venne dichiarata guerra alla Germania che aveva invaso il Belgio, disse “Nel corso della nostra vita non le vedremo più accese“. Era il 1914. L’Europa era arrivata al suo apogeo e iniziava la sua autodistruzione. Sono passati cento anni e sembra ieri. Il passato può ritornare, basta distrarsi un attimo. La Storia non dura millenni, ma attimi. Dall’attentato di Sarajevo che scatenò la Prima Guerra Mondiale alla crisi di Cuba del 1962 passarono meno di cinquant’anni, ma se si sovrappongono le immagini di John Kennedy a quelle dello Zar sembrano millenni, o per l’appunto attimi. Cosa sono cinquant’anni? La Guerra Civile europea durò 31 anni, dal 1914 al 1945, durante gli anni ’20 si prese solo una pausa. Provocò più di cento milioni di morti, dal 1945 l’Europa è diventata periferia del mondo. Occupata dai vincitori a Est come a Ovest. Soggetta a logiche commerciali extraeuropee, come il WTO. Di volta in volta, ogni Stato in modo diverso, schiava, allineata, complice, ma mai libera. L’Europa non ha un proprio esercito, ma è presidiata da quelli degli altri.L’Europa non ha una politica estera comune, ognuno fa per sé come è avvenuto per la guerra in Libia, dove la Francia ha bombardato, l’Italia ha partecipato tradendo un patto di amicizia e di pace sottoscritto pochi mesi prima e la Germania ha rifiutato, giustamente, di schierarsi. I nostri eserciti sono a servizio delle guerre degli altri, alla stregua di mercenari, come in Afghanistan e in Iraq. A livello globale gli Stati europei, da perfetti nemici, si contendono le materie prime, le partnership, gli accordi, una contro l’altra, in una logica spietata di mercato. L’Europa da somma di grandi potenze si è trasformata in un’armata Brancaleone. Si specchia nell’euro, fin qui un fallimento, come una vecchia signora ammira improbabili gioielli della sua giovinezza. In pubblico si dice unita, in privato fa le marchette. L’Europa è diventata pura rappresentazione di sé stessa, un Museo del Passato dove le maschere di cera sono sostituite da manichini in carne ed ossa. Al posto degli ideali sociali e di progresso dell’Età dei Lumi è subentrato lo spread. L’Europa ha perduto la sua anima. “e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte“.

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