Ieri, martedì 14 ottobre, in un convegno romano organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico Matteo Renzi ha discusso del TTIP (Transatlantic Trade and Investiment Partnership) insieme ad alcuni grandi imprenditori italiani e a rappresentanti politici ed economici americani.
Di cosa si tratta? È un trattato di libero scambio tra Ue e Usa di enormi proporzioni, in fase di discussione da ormai molti mesi senza nessuna trasparenza per i cittadini e le associazioni di categoria. Gli unici ad essere coinvolti nei negoziati sono i rappresentanti della grande impresa euro-americana.
Grazie alla pressione europea del M5S, e alle insistenze di molti cittadini europei, il TTIP sta finalmente uscendo dall’ombra e il progetto complessivo si sta delineando. Nonostante i grandi benefici che Commissione europea e Governo americano promettono per commercio, occupazione e piccola impresa, il M5S ha voluto vederci chiaro ed è arrivato a conclusioni sul trattato per nulla rassicuranti, esposte fra l’altro in questo documento redatto dai parlamentari europei.
Ciò che è inaccettabile, in particolare, è il metodo radicalmente antidemocratico con il quale si sta procedendo ai negoziati. Nel convegno di ieri, non solo le piccole e medie imprese non erano rappresentate, ma si è discusso della road map invece che del contenuto del TTIP. Renzi e invitati hanno espresso il loro dissenso per i ritardi nei negoziati e alcuni grandi imprenditori hanno segnalato con preoccupazione la crescente opposizioneall’accordo che monta dalla società civile.
Il problema non sembra quindi la tutela dell’impresa italiana ed europea e degli standard ambientali, di lavoro e di sicurezza del nostro continente, che potrebbero essere messi a rischio da una convergenza con la legislazione americana molto più lassista, ma come impedire alla critica dal basso di ostacolare il percorso del trattato.
Renzi, al termine dell’incontro, ha dichiarato che “ogni giorno che passa è un giorno perso” e ha garantito “l’appoggio totale e incondizionato del governo italiano” al TTIP.
Un presidente del consiglio che vanta dai salotti televisivi un rapporto stretto con i cittadini, spinge perché un trattato dai contorni poco chiari e potenzialmente distruttivo per il tessuto europeo ed italiano della piccola impresa sia approvato senza intoppi il più presto possibile.
Il TTIP è l’emblema di un liberismo sregolato (o regolato dalle grandi aziende) che vuole essere trasferito dagli Usa all’Europa, senza nessuna considerazione per lavoratori e imprese. Il M5S continuerà a vigilare, informare e battersi contro il metodo e il contenuto di questo trattato capestro.
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