Aquino attacca il sindacato: <<Ignora i fatti, punti alla manutenzione degli acquedotti>>
Sabino Aquino ancora all’attacco sulla Pavoncelli Bis. <<C’è bisogno di iniziare una nuova battaglia dopo la sentenza del Tribunale delle Acque che ha dato il via libera all’opera>>.
Così esordisce il geologo a Volturara Irpina, al Forum ambientale dell’Appennino Meridionale. Un luogo non casuale, perché Volturara è il serbatoio idrico per tre regioni. <<Molto è collegato a Caposele. C’è uno spread ambientale in provincia di Avellino. Ora al di là degli aspetti giuridici che rispettiamo, c’è bisogno di una nuova mobilitazione da parte di chi ha a cuore l’Irpinia>>. Il dilemma ambiente –lavoro. Il mondo sindacale ha accolto con favore la sentenza sulla galleria idrica che potenzia il flusso d’acqua dalle sorgenti irpine alla Puglia. Il geologo non usa mezzi termini: <<I sindacalisti dimostrano di non sapere di cosa parlano. Quella galleria – dice riferendosi al segretario della Filca Cisl, Mennato Magnolia e a Famiglietti della Cgil – non ha mai perso una goccia d’acqua. Sono gli acquedotti che perdono – rincara la dose Aquino-. Non la vecchia galleria>>. E Aquino non tralascia una critica al governatore della Campania, Stefano Caldoro, che era intervenuto a difesa del provvedimento nel corso della visita a Morra De Sanctis. <<Qui in provincia di Avellino l’acqua è l’unica risorsa. Se vogliamo creare lavoro bisogna puntare sulla depurazione. Basterebbero quegli interventi ad assicurare benessere. Noi diamo l’acqua alla Puglia e ci dobbiamo preoccupare di difendere il nostro territorio. Con i litri di acqua presenti nelle nostre montagne alimentiamo anche il sistema dell’irrigazione. La Pavoncelli Bis – accusa è un’opera inutile>>. E poi il discorso sui fiumi, affrontato da diversi esperti ambientalisti proprio in questi giorni. <<E’ un discorso vitale, ma non se ne parla abbastanza. I nostri fiumi sono ridotti a cloache. Non esiste più un deflusso minimo vitale (e non esisterà dopo la galleria, secondo molti, ndr) perché le sorgenti sono state consumate a monte. Parlo delle sorgenti di Cassano Irpino e Serino. Non possiamo dare tutto alla Puglia senza garantire all’Irpinia il deflusso minimo vitale. Le sentenze vanno rispettate, ci mancherebbe altro. Avevamo vinto le prime battaglie giudiziarie. Poi la galleria è stata concepita senza l’adeguamento sismico. E in provincia di Avellino preoccupa lo sfruttamento. Rischiamo di esaurire i bacini>>.
presenti a Volturara i principali movimenti a difesa dell’ambiente. C’è Virginiano Spiniello, dell’Albero Vagaondo. Eduard Natale, del Comitato No Petrolio. Angelo Verderosa, del Comitato contro l’elettrodotto Goleto-Castelnuovo di Conza. Sono assenti però le personalità istituzionali. Pochi anche i sindaci. C’è Salvatore Vecchia, primo cittadino di Cassano Irpino. Il tema dell’acqua è di stretta attualità, anche e soprattutto nel suo paese. E ieri si è parlato anche della piana del Dragone. Giovanni De Feo, dell’Università di Salerno. <<Se gli ecosistemi vengono sfruttati, come il massiccio del Terminio-Tuoro, non possono assicurare le loro funzioni. Due falde delicatissime, nel bacino di Volturara. I centri di pericolo sono diversi. Acque reflue non depurate scaricate nella piana. Depuratore comunale non adeguato. Microdiscariche. Ma soprattutto valloni e torrenti veicoli di rifiuti e altri materiali. Canale di adduzione, vasche e inghiottitoio della Bocca del Dragone. La piana di Volturara è la nostra foresta amazzonica, patrimonio comune>>. Su questi aspetti il sindaco di Voltuara, Marino Sarno, punta ai progetti regionali assicurati dall’accelerazione della spesa.
di Giulio D’Andrea
Il Mattino di Avellino versione cartacea 18.05.2014