La zona per lo stoccaggio già dismessa è preda degli abusivi.
L’isola ecologica del Comune di Caposele è stata chiusa circa tre anni fa, per interventi di adeguamento strutturale, ma in mancanza di altri siti in cui sversare provvisoriamente i materiali, i cittadini hanno continuato ad utilizzare impropriamente il sito. Non solo. Stando a quanto confermato dall’assessore comunale all’ambiente Vito Malanga, il Comune aveva concordato con la società provinciale l’adozione di un sito provvisorio, “Lontano dal centro urbano, in cui depositare il materiale destinato all’isola ecologica: i prelievi da parte di un camion della società avvenivano regolarmente una volta al mese, previo accordo con il Comune, o più volte, se il caso lo richiedeva” spiega Malanga. La mancanza di un sito deputato al deposito di materiali ingombranti intanto, ha creato non poca confusione in paese, tale per cui l’isola chiusa (come documentato dalle foto scattate dagli attivisti del Movimento Cinque Stelle cittadino) è stata ugualmente utilizzata come discarica a cielo aperto. “Nella giornata di lunedì (domani per chi legge) arriverà sul posto una ditta del salernitano per la rimozione dei rifiuti” rassicura Malanga. “A seguito di diverse segnalazioni di parte dei cittadini, il Comune ha ritenuto opportuno contattare una ditta per la rimozione, a tutela della salute pubblica. In seguito ci attiveremo per la bonifica dell’area”. A detta dell’assessore all’ambiente, il Comune avrebbe più volte sollecitato la società Irpiniambiente a procedere con gli interventi strutturali di adeguamento per ripristinare il funzionamento dell’isola ecologica cittadina. Il metodo adottato per il Comune di Caposele di concordare un appuntamento mensile per il ritiro dei materiali ingombranti è valso anche per altri comuni della provincia, in attesa che la società desse avvio al piano di adeguamento delle isole ecologiche, citato anche nel piano industriale dello scorso triennio, con un plafond di 5milioni di investimenti.
Redazione
Ottopagine 12.012.2014