‘Il personale di Polizia porti un numero identificativo’. Da più parti si invoca sempre una parola: “Europa, Europa”. Entrambe le Istituzioni rappresentative comunitarie, Consiglio d’Europa e Parlamento Europeo, hanno già parlato chiaro, ma i partiti in Italia da anni ignorano questo esplicito invito. L’importanza di questa proposta, che in primo luogo a tutela degli agenti delle Forze dell’Ordine che ogni giorno compiono il loro lavoro con serietà e sacrificio, è emersa agli occhi della grande opinione pubblica grazie al servizio denuncia della trasmissione Presa Diretta.
Su questo argomento, il Movimento 5 Stelle con la prima firma del portavoce Carlo Martelli, in data 25 settembre 2013 ha presentato una mozione in Senato.Il documento, se approvato, impegnerebbe il Governo “ad assumere le opportune iniziative, di carattere normativo regolamentare, affinché il personale dei corpi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e di ogni altro corpo chiamato a svolgere funzioni di ordine pubblico sia munito di targhetta identificativa chiaramente leggibile la cui tonalità di colore sia in contrasto con quella della divisa, riportante codice identificativo personale, nome puntato e cognome per esteso, applicata altresì sugli strumenti di protezione individuale”.
Le Istituzioni Europee si sono espresse chiaramente con la Raccomandazione Rec(2001)10 del Consiglio D’Europa adottata dal Comitato dei ministri il 19 settembre 2001, ha varato il codice europeo di etica per la polizia (Ceep).
All’articolo 45 si legge chiaramente: “Il personale di Polizia in occasione dei suoi interventi deve normalmente essere in grado di dar conto della propria qualità di membro della Polizia e della propria identità professionale”.
La raccomandazione n. 192 del Parlamento Europeo inequivocabilmente “esorta gli Stati membri a garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”.
Scritto da M5S Senato