In questi giorni ho letto di tutto: “Aperture da tutte le forze politiche tranne dal M5S che attacca tutti”, “Diktat dal capogruppo”, “Ordine di scuderia: non rispondete!”
In genere non ci faccio più caso, siamo da tempo abituati alla necessità di questo sistema di farci apparire come l’antipolitica, i facinorosi, i fascisti (per quelli di sinistra) e gli estremisti di sinistra (per quelli di destra), ma se addirittura un professionista come Marco Travaglio nel suo editoriale odierno parla di “immobilismo di Grillo” evidentemente c’è qualcosa che non va.
Proverò a chiarire un po’ di concetti, per l’ennesima volta:
1) LE PROPOSTE VANNO STRUTTURATE, ARGOMENTATE E DISCUSSE.
Il M5S è una forza parlamentare. Nonostante si divertano ad accusarci di nullafacenza o peggio di incompetenza, siamo abituati ad accogliere e studiare dettagliatamente proposte strutturate e SERIE, argomentate nelle sedi istituzionali. La metà dei problemi delle leggi del nostro Paese (attuale legge elettorale inclusa) sono causate dalla superficialità disarmante con la quale la classe politica ha approvato leggi e decreti pensati male ed attuati peggio. Inutile ricordare tutti i casi in cui siamo dovuti ricorrere a leggi correttive della legge correttiva (è storia recente quella delle problematiche del decreto Salvaroma per fortuna scongiurate grazie alle denunce del M5S). Ed una verifica delle proposte è tanto più necessaria nel momento in cui abbiamo come interlocutori partiti che, come abbiamo visto tutti, sono capaci di inserire in ogni decreto le più infime porcherie.
2) L’ESIGENZA DI FAR POLITICA SUI GIORNALI.
In Italia abbiamo bisogno di combattere una brutta abitudine: la politica fatta sui giornali. I lavori della politica si fanno nelle sedi istituzionali, troppo spesso siamo stati addirittura costretti, con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese, ad interrompere i lavori perchè un politico doveva partecipare ad un talk show. E l’affezione dei renziani come dei berlusconiani alla politica spot fatta in tv è stata recentemente confermata dalla geniale intuizione della Serracchiani che ha pensato essere assolutamente legittimo utilizzare un volo di Stato per andare a Ballarò. Travaglio nell’editoriale si chiedeva perchè Renzi (che ci invitava a non salire sui tetti e a lavorare negli uffici) facesse “tanto rumore”, gli sarebbe bastato interagire per mezzo del suo partito con le altre forze politiche senza sguinzagliare la solita macchina mediatica a lui tanto affezionata. Naturalmente la risposta è estremamente semplice e si chiama “propaganda“.
3) CHI E’ IL NOSTRO INTERLOCUTORE?
Fino ad oggi abbiamo interagito con i parlamentari di tutte le forze politiche, con gli esponenti del Governo e con il presidente del Consiglio. Se da oggi dobbiamo interagire con Renzi anziché con Letta non è un problema ma chiariteci la questione. Tanto più necessario visto che i due non parlano la stessa lingua: Renzi parlava di un dialogo tra tutte le forze parlamentari, Letta si affretta a precisare che il dialogo deve partire prima dalle forze di maggioranza. Chiaritevi e poi fateci sapere.
4) IL M5S HA IL SUO PROGRAMMA E LE SUE PROPOSTE.
Il segretario del PD e quindi di UNA delle forze di maggioranza presenti in parlamento ci scrive una lettera in cui ci presenta un quesito a risposta multipla con tre possibilità e nella sua infinita democrazia ci dà anche la possibilità di scegliere tra una delle tre, e in un impeto di generosità ci dà anche la possibilità di fornire “suggerimenti, stimoli o critiche su ciascuna di queste tre proposte”.
Si fa presente che il M5S sia una forza politica che rappresenta 9 milioni di italiani, ha un suo programma con delle proposte altrettanto serie e strutturate su un ampia gamma di tematiche e l’esigenza di interagire con interlocutori che prima di chiedere fiducia dimostrino di meritarla facendo almeno un passo nella nostra direzione ad esempio restituendo i rimborsi elettorali.
Il M5S da quando è entrato in Parlamento interagisce con tutte le forze politiche e continuerà a farlo avendo come unica stella polare il bene comune di tutti i cittadini italiani. E’ evidente pertanto che rinnoviamo la nostra piena disponibilità a dialogare con chiunque purchè lo si faccia nei modi e nei tempi opportuni, rispettando le esigenze di serietà e confronto istituzionale espresse sopra e si rinunci al sensazionalismo mediatico di una classe politica che se negli ultimi 30 anni avesse passato meno tempo sui giornali o negli studi televisivi e più tempo in Parlamento a scrivere leggi sensate o per strada a contatto con la gente, sicuramente oggi ci avrebbe lasciato un Paese migliore.
Giuseppe Brescia, vicecapogruppo M5S Camera