“Un emendamento del M5S al Decreto del Fare prevede che al Fondo di Garanzia a favore delle piccole e medie imprese possono affluire contributi su base volontaria per essere destinati alla microimprenditorialità. Il provvedimento impegnava il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, ad emanare un decreto per definire le modalità di attuazione e di contribuzione da parte di enti, associazioni, società o singoli cittadini. I novanta giorni sono passati ma, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, fregandosene delle difficoltà finanziarie in cui versano le piccole imprese, non ha ancora fatto nulla. Questo Fondo di Garanzia rappresenta il principale strumento nazionale a sostegno dell’accesso al credito per le PMI italiane. Il meccanismo di funzionamento del Fondo genera un importante effetto leva in grado di agire da moltiplicatore delle risorse di cui dispone, basti pensare che con un euro di dotazione del fondo, al sistema imprenditoriale arrivano tra i dieci e i venti euro. Ogni risorsa aggiuntiva destinata al fondo, risulta essere un importante strumento per dare una boccata di ossigeno al sistema produttivo. Per la prima volta in Italia, il M5S ha deciso di fare con atti concreti e non con le solite chiacchiere. Se avessimo potuto versare al Fondo l’ammontare della nostra prima restituzione, pari a 1.569.951 euro, avremmo potuto finanziare le PMI per un ammontare che poteva variare tra i 15 a 30 milioni di euro. Il M5S, per il secondo restitution day, ha atteso invano l’emanazione del decreto attuativo. Con amarezza, a 8 giorni dalla scadenza della seconda restituzione, al M5S non è ancora data la possibilità di poter versare le eccedenze al Fondo. Per chi desidera maggiori informazioni: fondidigaranzia.it“Barbara Lezzi, M5S Senato
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