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Caposele-Le motivazioni del sequestro preventivo del parcheggio multipiano

_DSC1150_800Sigilli al parcheggio multipiano
Caposele – Sequestro preventivo dell’area in Via San Gerardo firmato dal Gip.
La procura di Avellino ha ottenuto il provvedimento, notificati anche tre avvisi di garanzia.
Caposele – Sigilli all’area di Via San Gerardo dove erano stati avviati i lavori di sbancamento per la realizzazione di un parcheggio multipiano da 124 posti auto da parte del Comune di Caposele. E’ l’ennesimo colpo di scena, dopo un lungo braccio di ferro tra uno dei proprietari del terreno dove si sarebbe dovuta realizzare la struttura e il Comune di Caposele. Ma, se sul fronte amministrativo la vicenda era stata definita con il via libera ai lavori, quelli avviati solo da qualche giorno, da quello penale invece è arrivato il decreto di sequestro preventivo chiesto ed ottenuto dal pm della Procura di Avellino Angela Galdo, che coordina le indagini condotte dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Montella. Il provvedimento invocato dalla Procura è stato condiviso dal Gip del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza, che ha contestualmente anche disposto la notifica di tre avvisi di garanzia, uno dei quali riguarda anche l’assessore ai lavori pubblici dell’epoca, che avrebbe ricoperto anche la funzione di apicale, oltre ovviamente al progettista e responsabile dell’Ufficio Tecnico e al responsabile del prospetto_parcheggioprocedimento. Per tutti e tre l’ipotesi di reato è quella di falso ideologico. L’inchiesta, partita dalla Procura di Sant’Angelo dei Lombardi, ora accorpata all’ufficio inquirente avellinese, riguarderebbe una serie di profili di irregolarità amministrative accertate dal ctu nominato dal pm Galdo. In buona sostanza, l’accusa di falso ideologico è relativa ad una serie di documentazioni agli atti del Comune di Caposele, che già qualche mese fa sarebbero state acquisite su ordine della Procura dai militari della locale stazione agli ordini del maresciallo Grella.

LE CONTESTAZIONI AGLI INDAGATI
L’assessore e i due dipendenti comunali abbiano attestato falsamente la conformità dell’opera rispetto agli indici urbanistici del comune.
Ma anche violazioni rispetto alle distanze  minime tra il parcheggio da realizzarsi e la strada comunale e anche le abitazioni vicine. Falso  perché avrebbero attestato la presenza di tutte le
autorizzazioni necessarie per il via ai lavori di sbancamento, gli unici ad essere stati avviati prima _DSC1168_800che scattasse il sequestro preventivo dell’area. Mancavano le documentazioni e le autorizzazioni di una serie di enti. A partire da quella del Parco dei Monti Picentini, perché l’area ricade nel territorio di competenza del parco. Ma anche le autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino e dei Vigili del Fuoco. Quest’ultima necessaria, trattandosi comunque di un’area dove ci sarebbero stati più di nove posti auto. Fin qui le contestazioni da parte della Procura, sulla base della consulenza depositata dal ctu Morisco. Valutazioni che sono state fatte proprie sia dal pm Galdo che dal Gip che ha firmato il provvedimento di sequestro preventivo. Ci sarebbe comunque un profilo particolare, pure affrontato dal Gip nell’ambito della misura notificata da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montella. Quello relativo alla regolarità delle procedure di affidamento dell’appalto da parte del Comune di Caposele. Nessuna censura sotto questo profilo da parte del magistrato. Proprio a verificarne, sempre con la documentazione acquisita dai militari dell’Arma in Municipio, la perfetta regolarità. Il caso del sequestro preventivo ora sarà sicuramente oggetto di un ricorso da parte dei legali che si sono già occupati del lungo braccio di ferro giudiziario amministrativo, davanti ai magistrati del Tribunale per le misure reali di Avellino. E’ scontato il ricorso da parte dello stesso ente avverso il provvedimento emesso dal Gip Sicuranza.

Redazione
Corriere dell’Irpinia 22.11.2013

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