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Il progetto turistico di Caposele e la spesa pubblica

Gli investimenti pubblici per lo sviluppo turistico di una località sono sempre necessari e la crescita turistica passa necessariamente da essi. Soprattutto in fase di start-up di un nuovo progetto, l’intervento del pubblico è fondamentale.

Allo stesso tempo però è necessario valutare anche l’entità di questi investimenti e la qualità degli stessi. Questo perché quando si usano soldi pubblici in iniziative di questo tipo la ricaduta in termini di economia e occupazione per la comunità nella quale si opera devono essere visibili e tangibili. Altrimenti gli investimenti fatti restano intangibili, visto che parliamo sopratutto di servizi. Se poi questi investimenti sono ingenti e svolti in un arco di tempo molto breve, la questione diventa ancora più importante. Allora è chiaro che una valutazione costi benefici degli stessi e un’attenta analisi delle modalità con le quali questi investimenti sono stati fatti si rende necessaria e delle osservazioni vanno fatte.

Quanto sta avvenendo nel Comune di Caposele nell’ambito delle politiche di sviluppo turistico è un esempio. Nell’ultimo anno una serie di interventi, di spese e di iniziative dell’Amministrazione Comunale hanno visto una importante sterzata in termini di attività in questo settore. I primi costi sostenuti si sono avuti per l’esproprio dei terreni relativi alla realizzazione del parco “Oasi dellaMadonnina”, oggi purtroppo abbandonato e non inserito tra le risorse da visitare, e nemmeno sembra vi sia un progetto in futuro per questo. Poi gli investimenti per l’allestimento del Museo di Leonardo che è costato alla Comunità circa 15mila euro, scelta ineccepibile.

Successivamente le azioni hanno visto la formazione di operatori del settore coinvolgendo molti giovani del Comune nel corso di Guida Turistica Locale a costo zero, visto che sono stati coinvolti a titolo gratuito vari professionisti del settore che non hanno percepito compensi (compreso il sottoscritto). Il corso ha scatenato numerose, giuste polemiche tra le guide professionali munite di tesserino che hanno sostenuto un difficile esame abilitativo alla Regione Campania. I ragazzi infatti, esercitavano ed esercitano la professione, seppur volontariamente, in maniera abusiva, avallati dall’istituzione.

In seguito investimenti importanti si sono visti per cartellonistica, materiale promozionale, attività sul web e per l’affitto di una navetta turistica per quattro giorni nel mese di ottobre, al fine di trasportare turisti da Materdomini, il centro turistico importante del Comune, a Caposele, sede di varie, nuove attrattive. Le spese sostenute sono state pari a 2664 euro per il materiale promozionale e 2530 euro per la navetta per quattro giorni di prova. Un’iniziativa lodevole e sperimentale a totale carico del pubblico ma che prevedeva anche il pagamento di un biglietto pari a 3 euro. E già qui sorgono i primi dubbi: chi ha intascato questi soldi visto che non sono serviti per pagare la navetta?

Il problema quindi non è la bontà delle iniziative, anche perché il sol fatto di averle avviate è elemento di vanto, ma le dubbie modalità con le quali tali attività vengono svolte e la qualità delle azioni avviate rapportate ai costi, che forse potevano essere migliori.

L’impressione è che alla base non ci sia un’idea e un progetto di quello che si vuole fare in futuro, ma semplicemente un insieme disordinato di iniziative che non hanno un unico obiettivo, che se c’è comunque non è chiaro. Gli investimenti in campo turistico, invece, vanno fatti con una seria, logica e programmata idea di sviluppo alla base, con chiari modelli di riferimento a cui approcciarsi, con azioni che vanno programmate e interventi che vanno collegati in un disegno unico.

Il problema che pongo quindi è proprio questo: gli investimenti fatti sono frutto di un progetto preciso oppure sono mere attività sporadiche volte a creare illusioni in giovani che, ignari, possono andare incontro a problemi relativi a delle attività a limite della legalità? I quasi 50mila euro spesi in questi anni sono stati spesi in maniera ottimale oppure era il caso di investire maggiormente sulla frazione di Materdomini dove gli interventi fatti sono stati minimi e i flussi turistici degli ultimi anni hanno visto un notevole decremento delle presenze? Perché non si è lavorato sulla promozione di Materdomini e Caposele lavorando con azioni che potessero andare anche oltre i confini comunali? L’economia di Caposele centro ha avuto dei benefici da questi investimenti? Oppure a beneficiarne sono stati solo pochi direttamente interessati alle attività svolte pompate dai soldi pubblici?

Non era il caso di favorire la costituzione di un organismo che gestisse le strutture turistiche e la promozione del territorio, che incentivasse gli interventi sulla frazione di Materdomini e che accompagnasse il Comune nella definizione di un disegno turistico comune? Il tutto magari coinvolgendo e favorendo l’inserimento e la creazione di partnership con i privati del settore? Un organismo che con i giusti professionisti poteva accompagnare i ragazzi in un percorso di legalità professionale e di gestione corretta di tutto il sistema turistico comunale, che reinvestisse i soldi ricavati da tale attività nel mantenimento dell’integrità delle opere e degli spazi pubblici, senza destare sospetti sul flusso di denaro che non si sa dove va a finire?

Forse non era meglio puntare a potenziare il turismo di Materdomini e costruire di riflesso un progetto a lungo termine per il centro di Caposele; un progetto che incentivasse anche la costituzione di aziende private, che offrissero servizi turistici, dato che un ente pubblico non può gestire direttamente un’attività economica? Attivare azioni per far capire ai giovani che devono credere nelle attività e nei servizi turistici, accompagnandoli nello sviluppo delle loro idee?

Il turismo richiede questo, cooperazione pubblico/privato, professionalità, mentalità, progettualità e anche investimenti pubblici, magari canalizzati verso un unico obiettivo e che si ispirino alla legalità.

Ernesto Donatiello

io ho un sogno (blog)

One Reply to “Il progetto turistico di Caposele e la spesa pubblica

  1. EX PROGRAMMA ELETTORALE CUORE PAGINE 3,4,6, in cui si parla di qualche forma di turismo. Primo delegato al turismo Cirillo Donatello, fallimento totale, il nulla nel nulla.
    Poi una inversione che certo non possiamo definire produttiva, visto che non esiste un progetto TURISTICO, UN ASSESSORATO, UN PROGRAMMA, ma tasselli qua e là, qualche impegno di spesa per tabelle, giochi senza frontiere frutto di improvvisazioni campanilistiche.
    “La forza attrattiva di Materdomini e la sua capacità di produzione di ricchezza hanno assicurato un parziale freno alle dinamiche di emigrazione che pure Caposele ha subito e continua a subire. Tuttavia è ormai sempre più percepito che l’offerta di servizi, in particolari periodi dell’anno, non riesce a soddisfare la domanda.
    Occorre, perciò, fare ulteriori passi in avanti, risolvendo senza incertezze le questioni della qualità dell’accoglienza e della mobilità, prevedendo, oltre ai citati parcheggi in prossimità dello svincolo di Fornaci, una circolarità, incentrata nell’area dei Piani e dei Piani interni, dei flussi turistici sulla direttrice da e per Via Aldo Moro, sia in direzione Materdomini che in direzione Caposele, così da integrare l’offerta dei due centri urbani anche sul piano dell’offerta turistica: la vocazione sacra e religiosa di Materdomini e quella naturalistica ed ambientale di Caposefe.
    Per fare ciò è nostra intenzione primaria fare in modo che si articoli un vasto piano progettuale che integri anche l’insieme delle sorgenti dei Sele, promuovendo iniziative economiche complementari che facciano perno anche sulla valorizzazione del nostro ricco patrimonio di produzioni agroalimentari tradizionali.
    Diventa pertanto consequenziale, oltre che necessario, costruire una vera ed intelligente piattaforma rivendìcativa da presentare all’Acquedotto Pugliese S.p.A., con l’obiettivo di attivare quegli strumenti di programmazione negoziale necessari ad attivare interventi dì sistemazione idrogeologica delle aree prossime al centro urbano e di riqualificazione del centro storico di Caposele, zona delle cantine compresa, come luogo per la promozione di iniziative economiche originali legate alle tradizioni popolari, ai prodotti alimentari di nicchia, all’artigianato. Il rapporto con l’Acquedotto Pugliese non può che essere o collaborativo, come noi auspichiamo, o conflittuale. Non potrà esserci un’incerta ed infruttuosa via di mezzo.

    Pensiamo che le aree pubbliche dì Caposele e Materdomini debbano acquisire un maggior decoro, che la vita sociale debba svilupparsi in spazi dove sia centrale il ruolo delle persone, dei bambini, degli anziani. Le piazze e le strade devono tornare ad assicurare questa funzione di socialità. Vogliamo e dobbiamo liberarci dalla ingombrante presenza delle macchine. Vogliamo e dobbiamo vivere in luoghi belli, puliti, ben curati; in cui anche tutti gli elementi di arredo siano armonici e coerenti; sviluppando un piano del colore per i prospetti delle abitazioni; favorendo insegne sobrie per i negozi; prevedendo una segnaletica stradale non ridondante o confuse; individuando isole ecologiche in spazi appena fuori i centri abitati.
    Se davvero vogliamo favorire la vocazione turistica del nostro paese, non possiamo prescindere da questi aspetti, importanti per migliorare la qualità della vita dei caposelesi e fondamentali per lasciare un buon ricordo ai turisti che, per restare o tornare, giudicheranno le loro esperienze innanzitutto dal paesaggio circostante. Per queste ragioni profonderemo un impegno particolare in questa direzione.”
    Chiacchiere rimaste su carta come il 90% del programma.

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