La talpa “Monnalisa” è la maxitrivella che deve scavare il tunnel di sette chilometri dell’ alta velocità ferroviaria sotto l’ abitato di Firenze, da Campo di Marte a Castello
“A Firenze è previsto che l’alta velocità passi attraverso un doppio tunnel di circa 7,5 km che sventrerà il sottosuolo fiorentino compromettendolo per sempre. Si tratta di un’opera folle da tutti i punti di vista. Partiamo dai costi. I comitati contrari al sottoattraversamento hanno sempre avanzato, grazie al contributo di Professori universitari e tecnici, una proposta alternativa che permetterebbe ai treni dell’Alta Velocità di avere una linea di attraversamento in superficie con minori costi (circa 300 milioni di euro contro un miliardo e 500 milioni, possibili tre miliardi, preventivati per il sottoattraversamento) ed in tempi inferiori (viene stimato un quinto del tempo necessario per il sottoattraversamento). Il sottoattraversamento, inoltre, ha anche numerose incognite ed è prevedibile, come sempre avviene in Italia, che i tempi (già in ritardo) si allungheranno notevolmente. Quali sono i rischi per Firenze?
Sono tantissimi e riguardano le case dei fiorentini vicine al tracciato, circa 280 palazzi vanno almeno periziati secondo le stime RFI (secondo l’Osservatorio Ambientale il monitoraggio deve riguardare circa 2000 edifici) e la salute dei cittadini per l’innalzamento dell’inquinamento atmosferico legato alla cantierizzazione e per il rischioso smaltimento delle terre di scavo. La procura di Firenze è già intervenuta. I cittadini contrari al sottoattraversamento hanno denunciato da sempre (dal 2006) il rischio dell’impatto di quest’opera sulla falda sotterranea: Il rischio è che il flusso della falda venga interrotto e che ci sia un innalzamento del livello dell’acqua da una parte ed un abbassamento dall’altra. Oggi questi rischi sono confermati da una nota ufficiale dell’ARPAT. Sono stati realizzati soltanto i lavori preparatori e c’è già un dislivello accertato della falda. E Renzi? Cosa pensa Renzi? Il sindaco assenteista cosa rispondeva ai cittadini nel 2010? Ascoltava la loro voce? Come rispondeva alla lettera della Prof.ssa Teresa Crespellani sui rischi dell’opera? Renzi era (ed è) troppo impegnato ad inseguire la poltrona della segreteria del PD per rispondere ai cittadini. Da politico vecchissimo stampo diceva, nel febbraio 2011: “Penso che i comitati non debbano fare terrorismo psicologico“. Renzi, oltre che interessarsi una volta tanto della sua città, dovrebbe almeno chiedere scusa ai comitati contrari al sottoattraversamento. Altro che terroristi psicologici, le ombre su un progetto così folle si moltiplicano ogni giorno! Il M5S, sia a livello locale, sia a livello nazionalecontinuerà a battersi perché la voce informata e competente dei comitati trovi risposta nelle istituzioni. Ieri abbiamo raggiunto Renzi in Palazzo Vecchio e gli abbiamo chiesto un incontro pubblico con i cittadini. Faremo intervenire i professori ed i tecnici che, documenti alla mano, gli dimostreranno ancora una volta la follia dell’opera. Renzi faccia intervenire almeno sé stesso.” Alfonso Bonafede, M5S Camera