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“Serve più coraggio in difesa del fiume”

Logo-cinquestelle-caposeleL’intervista con gli esponenti del M5S che hanno denunciato l’inquinamento del Sele.

Malanga e Caruso: <<Ci aspettiamo qualcosa di più dal primo cittadino. Non basta attendere l’esito delle analisi. La questione Pavoncelli? Nessun dubbio, siamo contrari>>

Sono passati circa 10 giorni da quando il Movimento Cinquestelle di Caposele, attraverso una serie di foto apparse sulla pagina Facebook, ha denunciato il presunto inquinamento del Sele con le acque tinti di bianco. Il fatto ha suscitato clamore e il dibattito ancora oggi non si è spento, anche perché, pochi giorni dopo, nel Sele si è registrata una moria di trote che ha fatto pensare ad un nesso di causalità con gli sversamenti dai cantieri aperti.
“La polemica è ancora viva” ci dicono due degli esponenti locali del Movimento, Luciano Malanga e Rocco Caruso “la ragione per la quale abbiamo denunciato l’accadimento increscioso è per tutelare acque_biancheil nostro fiume, ma anche per fare chiarezza, del resto come abbiamo sempre fatto da tempi non sospetti, in questa occasione avremmo gradito che l’Amministrazione Comunale avesse preso di petto il problema, sappiamo che ci sono state delle indagini, ma il comune di propria iniziativa non ha adottato nessun provvedimento, il sindaco si è limitato a dire che aspetta il risultato delle analisi…”

Di fronte a tale problema come vi ponete?
Credo che prenderemo delle iniziative, quelle che l’Amministrazione non ha voluto prendere, valuteremo di costituirci in un eventuale processo.

Il problema delle trote potrebbe essere stato causato dal rilascio nel greto del fiume di materiali calcarei provenienti da lavorazioni nella zona. Questa però è solo un’ipotesi. I fatti sono al vaglio delle autorità competente, non possiamo né escludere né confermare. Ma rispetto alla Pavoncelli voi come Movimento come vi ponete?

Da anni diciamo no alla Pavoncelli, lo abbiamo ribadito più volte, ora il problema delle trote per quanto sia grave non può essere mai così grave come la costruzione di un’opera come la Pavoncelli. Molti enti si sono opposti all’opera, solo il Comu8ne di Caposele ha dato parere favorevole. Inoltre le popolazioni dell’Alta Irpinia sono preoccupate per i prelievi che ci saranno, il fiume Calore pavoncelli_bisrischia di rimanere a secco. Potremmo lasciare le problematiche altrui e pensare solo alle nostre, ma il territorio va difeso comunque, l’ambiente ci appartiene e va tutelato al di sopra di quelli che sono i tornaconto localistici. Comitato di Tutela del Fiume Calore è altrettanto preoccupato dello stato di salute delle acque del loro fiume quanto noi per i lavori della Pavoncelli Bis. Inoltre riteniamo che, contrariamente a quanto dice il sindaco l’opera sia impattante sul territorio, anche se è interrata, allora tutto ciò che è interrato non produce impatto? Nemmeno i rifiuti che in provincia di Caserta interrano?

Il sindaco ha motivato la scelta poiché ritiene che sia un valido motivo di sviluppo, un intervento che va nell’interesse della collettività del Comune di Caposele…

Noi siamo di parere opposto, i fatti ci danno ragione, i fatti ci danno ragione, il Comune di Caposele prende dall’AQP ma poi deve restituire ciò che l’AQP gli elargisce. Dobbiamo addirittura risparmiare l’acqua, e per questo sono stati chiusi alcuni fontanini, ma tale espediente non ha risolto il problema poiché la condotta idrica di Caposele è un colabrodo.

Ma le acque sono pubbliche, il sindaco ha cercato di fare l’interesse del proprio paese, il ristoro che vi è concesso dall’AQP è consistente…

Anche questa è una cosa che non è veritiera, noi prendiamo ad esempio ciò che ha fatto il sindaco di Cassano Irpino, il quale dopo aver sentito le popolazioni ha deciso di cedere 28 l/s degli 81 a loro disposizione, cedendola a soggetti disposti a versare a Cassano almeno 140.000 euro annui a titolo di ristoro ambientale. Cassano ha ceduto l’acqua al prezzo di € 5000 al litro secondo. Se avessimo fatto altrettanto avremmo ottenuto circa 1.800.000. Ma l’accordo che ha fatto il sindaco di Caposele con l’AQP non solo prevede un esborso da parte dell’ente pugliese di una cifra inferiore ma prevede che a carico del nostro comune gravano le spese di manutenzione degli impianti, ivi compresi le manutenzioni della Pavoncelli.

Ma con la Pavoncelli afferma che si realizzerà anche una centrale idroelettrica ed è un intervento che può creare occupazione…

Sono trent’anni che si parla di questa centrale, e da altrettanti anni che l’aspettiamo. Per quanto concerne la crescita economica non possiamo solo pensare a questi lavori, intanto non c’è una sola idea messa in cantiere a sostegno dell’economia locale. Ci siamo dimenticati del PIP, il Puc non esiste, per non parlare della gestione dei rifiuti che è davvero fallimentare. Il nostro paese vive da sempre sul turismo, non possiamo lasciare il paese nelle condizioni in cui versa e poi pensare di promuovere il turismo.
Noi vorremmo dire a quanti pensano che siamo contro Caposele, che amiamo dire le cose come stanno, non vogliamo remare contro la nostra cittadina, purtroppo il tempo ci darà ragione, quando ci accorgeremo che il cemento non produce ricchezza, dal terremoto avremmo dovuto imparare questa lezione.

di Redazione
Ottopagine 15.10.2013

 

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