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Protesta Aqp, caso in Tribunale

DSC_0024Antonio Cione si autodenuncia: su solo una manifestazione pacifica.

Caposele- La Procura chiede l’archiviazione per i 10 indagati nell’ambito dell’inchiesta nata dopo la denuncia sporta dal sindaco e dalla maggioranza a seguito della manifestazione contro la ratifica dell’accordo con l’Aqp avvenuta nel maggio 2012.

Per questo motivo, dunque, il Gip del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi Marcello Rotondi ha disposto che vi sia un’udienza camerale per discutere sull’eventuale proscioglimento per archiviazione degli indagati, o come chiedono il sindaco Pasquale Farina ed altri rappresentanti della sua maggioranza, di dovrà andare a processo. E questo si saprà solo il 7 novembre, data in cui è stata fissata l’udienza camerale, presso il Tribunale di Avellino. Ovviamente, quando nei giorni scorsi è stato notificato da parte dei militari della locale stazione dell’Arma il provvedimento firmato dal magistrato del tribunale santangiolese, non è mancata la meraviglia. Anche perché poi c’è stato un caso nel caso. Infatti, tra gli indagati che si sono visti recapitare l’avviso da parte del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi, un omonimo del leader della minoranza a Caposele, il dottore Antono Cione. Che invece non ha perso tempo non solo a stigmatizzare quanto avvenuto e in particolare la denuncia sporta all’epoca dal sindaco di Caposele, ma si è autodenunciato alla stazione dei Carabinieri: <<in relazione alla manifestazione spontanea di dissenso scaturita nel corso del consiglio comunale del 19/02/2012, allorquando la maggioranza consiliare, in numero di 9 consiglieri comunali,  con un colpo di maggioranza ha inteso approvare uno schema di convenzione per la cessione totale ed incondizionata dei diritti di derivazione di 500 litri/s di acqua all’Aqp s.p.a. e sorda ad ogni richiesta di revisione di quello schema di convenzione scritta a Bari ed accettata passivamente dal Sindaco Farina e dalla sua compagine amministrativa, ma fortemente avversata dalla minoranza e da altri consiglieri, in numero di 8, ma soprattutto da circa 1400 cittadini che avevano firmato una richiesta di annullamento della istanza di grande derivazione d’acqua dalla Sorgente della Sanità di Caposele (i famosi 363 moduli/litri in uso esclusivo al Comune ed ai Cittadini di Caposele per gli usi civici), presentata alla regione Campania da parte della società per azioni AQP, in vece del Comune di Caposele. Per tutte queste ragioni e per il fatto sostanziale che c’è stato un mero errore di persona e di omonimia, intendo autodenunciarmi, per i fatti contestati ad Antonio Cione, mio cugino, e ad altri cittadini e cittadine di Caposele ai quali va la mia personale stima e solidarietà che intendo manifestare in prima persona, ma soprattutto come responsabile capogruppo consiliare di minoranza, e del Circolo Caposele Futura, che si unisce a me ed è solidale con gli indagati>>.

 

Farina fu contestato <<Sindaco barese…>>

Caposele – Un assedio pacifico, quello dei cittadini ed associazioni, gruppi di opposizione e

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Cittadinanza Attiva che scattò il 19 febbraio 2012 a Caposele. Una contestazione contro Pasquale
Farina, protetto da un cordone di Carabinieri. In aula la bozza dell’accordo con l’Aqp era passata con un solo voto. Nove consiglieri di maggioranza, (fatta esclusione per il vicesindaco Rosania, assente alla seduta) nonostante i loro concittadini protestassero al di fuori della sala polifunzionale dove si svolgeva l’assemblea e la minoranza, dopo l’ennesimo  no alla richiesta di rinvio della seduta avesse abbandonato l’aula. Tensione alle stelle, ma nulla che potesse fermare la bozza di intesa che poi è scattata a partire dal maggio del 2012. Alla fine il sindaco Farina fu costretto a lasciare il consiglio, tra le urla dei manifestanti, che al suo indirizzo hanno gridato: <<La gente ha urlato contro il sindaco: non si svende l’acqua>> e anche <<sindaco barese>>. Il primo cittadino <<scortato>> dai Carabinieri tra le proteste dei suoi concittadini, giovani ed anziani,mamme e bimbi, cha hanno portato fin sotto il Palazzo la protesta per la loro acqua, una contestazione civile, che non ha fatto registrare tensioni o violenze, se ne è tornata a casa.

Redazione
Corriere dell’Irpinia 11.09.2013

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