Nel decreto sull’Imu Letta ha regalato quasi due miliardi ai signori dell’azzardo, riducendo drasticamente le multe che avevano preso per aver truffato il fisco.
Secondo la Guardia di finanza, e per la richiesta del pm che si occupava del caso, il conto da saldare era quindi di circa 90 miliardi di euro. La Corte dei Conti non la pensava così e decise di accogliere la richiesta subordinata di ‘appena’ 2,5 miliardi di euro.
Vista l’enormità delle cifra, assai comoda per manovre politiche di ogni tipo, l’idea di una sanatoria che potesse sbloccare subito parte dei fondi in cambio di una riduzione della multa girava da tempo. Pochi tra gli addetti ai lavori si sono quindi stupiti nel trovarla nella bozza del decreto legge sull’Imu, che adesso dovrà però passare dal Parlamento, dove l’opposizione e parte della maggioranza non sembrano essere troppo contenti della scelta fatta da Letta.
Sulla vicenda sono i deputati del Movimento 5 Stelle ad avere una posizione più dura. “E’ evidente che il governo si è inginocchiato di fronte ai signori del gioco d’azzardo con uno scandaloso condono che riduce le sanzioni per i concessionari di slot e videopoker a poco più di un piatto di lenticchie, meno di un quarto della sanzione prevista”, si legge in una nota del gruppo del Movimento alla Camera.
Più di una lamentela arriva però anche dalle fila della maggioranza, in particolare dagli esponenti del Pd vicini al terzo settore. “Speriamo che ci sia un ripensamento sulla sanatoria delle multe sulle nuove slot”, chiede Edoardo Patriarca, deputato modenese del Partito Democratico e componente della Commissione Affari Sociali. “Il gioco d’azzardo in Italia sta raggiungendo livelli patologici, con almeno 80 miliardi giocati ogni anno. Si tratta di un fenomeno che andrebbe limitato”.
Come scritto poco sopra però, il gettito della sanatoria sulle slot è solo teorico. Leggendo le testate più vicine al mondo dell’azzardo infatti, si può scoprire un certo malumore persino nel settore: il decreto prevede infatti che la rata della multa sia pagata entro metà novembre. Centinaia di milioni di euro che, anche per società in un giro d’affari tanto ricco, non sono facili da reperire con così poco preavviso. Proprio per questo nelle bozze del decreto compare una soluzione alternativa: l’aumento delle imposte nel settore delle slot in caso di non adesione alla sanatoria da parte delle concessionarie, definita come un ‘ricatto’ dalla stampa di settore.
Il dettaglio finale, ciliegina sulla torta, è scoprire chi sarà il maggior beneficiario della sanatoria. Si chiama Francesco Corallo, fondatore della Bplus, arrestato lo scorso agosto per un giro di corruzione dopo una latitanza di oltre un anno. La società di Corallo, con un giro di affari da 30 miliardi di euro l’anno, avrebbe dovuto pagare una multa di 845 milioni. Con lo sconto del governo Letta diventeranno poco più di duecento.
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