Energia Informazione

‘Petrolio, si può vincere’. Faia: governo all’angolo

no_petrolio«La formula dell’interpellanza urgente, sottoscritta da 42 deputati, è stata la mossa strategica fondamentale» per ottenere un pronunciamento del governo sul caso irpino di Nusco e Gesualdo, perché «costringe i Ministeri a una rapida discussione» in un’aula dove «molti parlamentari del Pd, di Sel, del Movimento 5 Stelle e di Scelta Civica premono perché si ridiscuta la questione delle trivellazioni petrolifere in Italia», sia «per ragioni di sicurezza», che «per la tutela dell’ambiente e della salute e, infine, per ragioni turistiche». Così Alfonso Faia, referente del Comitato che da Nusco si oppone al progetto di trivellazione petrolifera nell’area del Cratere, commenta favorevolmente l’avvenuto deposito agli atti di una interpellanza urgente che vede primofirmatario Luigi Famiglietti, deputato irpino e sindaco di Frigento. Faia, con maggiore fiducia rispetto ad altri osservatori, ritiene possibile a questo punto giungere ad un punto di svolta nella battaglia popolare contro la prospettiva di una industria del petrolio nel cuore agricolo, idrico e a maggiore rischio sismico della provincia di Avellino. Come spiega nella sua analisi (integralmente riportata a piede pagina), lo strumento dell’interpellanza apre la strada per un chiarimento in Parlamento sul destino della stessa ‘Sen’, la strategia energetica nazionale, ritenuta non idonea proprio nella parte che rilancia, anzi raddoppia, la produzione petrolifera interna al Paese (sia in terraferma che in mare). Grazie al regolamento della Camera (che nella terza parte disciplinante la procedura di indirizzo, di controllo e di informazione, fissa tempi strettissimi per la discussione in aula), alla ripresa dei lavori di Montecitorio sul cosiddetto caso irpino arriveranno le risposte del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando agli interpellanti, Famiglietti e altri 42 deputati, tra i quali gli ex ministri Gentiloni e Fioroni. La risposta del governo è destinata ad influenzare in un modo o nell’altro il destino della strategia che i Passera e gli Scajola hanno promosso dal 2008 ad oggi, fissando un precedente per altri casi simili. Non va infatti sottovalutato la premessa della interpellanza: il rischio sismico e la portata strategica dell’interesse idrico devono costituire il limite dell’attività mineraria, nella misura in cui anche solo potenzialmente può intaccare o ledere la salute, la sicurezza o il diritto dei cittadini italiani in Irpinia e nel Paese.

di Cristian Masiello
Ottopagine

Lascia un commento