NEGLI ISTITUTI STRAPIENI MOLTE CELLE SONO INUTILIZZATE. IL GOVERNO INSISTE: “COSTRUIRE NUOVE STRUTTURE”. M5S: “IL LORO OBIETTIVO FINALE È L’AMNISTIA PER GLI AMICI”.
CONTROMANO, anche sulle carceri: “Il nostro sospetto è che si faccia di tutto perché che la situazione rimanga esplosiva, così da applicare quel piano edilizio sui penitenziari che è un affare enorme, per tanti. E forse perché l’obiettivo finale è sempre l’amnistia: il mezzo migliore per sistemare i problemi di tanti amici degli amici, con un libera tutti”. Per ottenerlo, c’è chi agita strumentalmente i numeri rilanciati anche dal dossier carceri di M5S: il sovraffollamentonei penitenziari è al 152,8 per cento, con 112 detenuti ogni 100mila abitanti. E poi ci sono quei 66mila detenuti (ma il Dipartimento di amministrazione penitenziaria in serata ha fatto sapere che sono scesi a 66450). Per rimediare, Cinque Stelle ha preparato un suo “contro piano carceri”, che ha inviato ieri al ministro della Giustizia Cancellieri. Un progetto che, con 355 milioni di spesa, punta a una capienza di oltre 69mila posti, senza dover costruire nuove carceri, “se non un istituto da 800 posti tra Napoli e Caserta, dal costo di 800 milioni”. La ricetta di Cinque Stelle è molto diversa da quella del governo: “Il nostro programma prevede il recupero di carceri utilizzate male e di sezioni chiuse, nonché la costruzione di nuovi padiglioni”. Una strada suffragata dalle cifre. Come spiega il dossier di M5S, i posti regolamentari negli istituti sono 47mila, ma “oltre 6mila allo stato non sono utilizzabili”. Ci sono intere aree chiuse, nelle carceri che traboccano. Non solo. “Esistono sezioni con detenuti speciali – ricorda Colletti – che potrebbero ospitare cento persone, ma dove sono reclusi in dieci”. Esigenze di sicurezza, che però restringono ulteriormente i posti realmente disponibili.
Poi ci sono i problemi di fondo, come certe norme. “Almeno un quarto dei detenuti ha violato la Fini-Giovanardi sulla droga” ricorda Alessio Scandurra, coordinatore dell’Osservatorio sulle carceri di Antigone. Ovvero, è dietro le sbarre per una legge che non fa distinzione tra droghe leggere e pesanti, e non chiarisce la differenza tra detenzione per consumo personale o per spaccio. Scandurra: “Un altro problema è la ritrosia ad applicare misure alternative: diversi detenuti potrebbero scontare la pena in strutture diverse dal carcere, eppure nei fatti non succede . Perché? Diciamo che nel mondo carcerario in tanti sono restii ai cambiamenti, perché comportano perdita di potere”.
Da domani, M5S comincerà un giro nelle carceri, partendo da Regina Coeli, a Roma. “Uno dei tre penitenziari che il governo vorrebbe vendere, anche se non lo ammettono” sostiene Colletti. Sullo sfondo, la mannaia della Corte europea dei diritti dell’uomo, che in gennaio ha condannato l’Italia a risarcire con 100mila euro sette detenuti a Busto Arsizio e Piacenza. Dandole un ultimatum: entro il maggio 2014 dovrà garantire ad ogni recluso uno spazio minimo di 4 metri quadrati. Altrimenti dovrà pagare un risarcimento di quasi un miliardo ai detenuti.
Il Fatto Quotidiano 07.08.2013