Rifiuti

Comuni Ricicloni 2013: l’Irpinia sempre meno virtuosa

Comuni ricicloniVent’anni di Comuni Ricicloni. Un traguardo importante per l’iniziativa di Legambiente che premia le comunità locali che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata.
Si guadagnano il riconoscimento di “ricicloni” quei comuni che riciclano oltre il 65% dei rifiuti solidi urbani e che sono divisi in categoria per area geografica e numero di abitanti, e classificati per indice, ovvero un punteggio in centesimi che tiene conto di diversi parametri, quali la produzione di rifiuti pro-capite, la tipologia di raccolta, la presenza di piattaforma ecologica e molti altri ancora.
In questa prima metà del 2013, soltanto 8 comuni irpini (due in meno dell’ultimo studio) possono vantare tale ottimi risultati e tutti riguardano l’ambito Area Sud che analizza i nuclei con meno di 10.000 abitanti. Questa graduatoria è guidata da Casal Velino, con un indice di 74.27 e il suo 81,63% di raccolta differenziata, mentre il primo piazzamento per la nostra provincia lo ottiene Sant’Andrea di Conza, 12° con indice di 68.72 e il 75.17% di raccolta differenziata. Seguono San Potito Ultra al 16° con indice 64.74 e il 71.60% RD, Chiusano di San Domenico al 25° con indice 60.81 e il 72.44% RD, Chianche al 28° con indice 58.91 e il 68.77% RD e Manocalzati al 48° con 54.90 e il 65.14% RD. Nella seconda metà della graduatoria troviamo Vallesaccarda al 69° posto con indice 50.10 e 65.89% RD, Santa Paolina al 71° posto con indice 49.59 e il 65.42% RD. Chiude Montefredane al 76° posto, con indice 48.52 e il 65% di differenziata.
Nessun comune irpino è presente nella classifica che analizza i centri abitati con più di 10.000 abitanti, ed una vera tragedia si palesa nei capoluoghi di provincia: soltanto Salerno con il 68,55% e Oristano, per il rotto della cuffia, con il 65,08%, riescono a raggiungere la percentuale stabilita per rientrare nei Ricicloni.
«L’Irpinia è sempre stata virtuosa in merito, bisogna prendere con le pinze e non alla lettera questi dati – commenta il commissario straordinario della Provincia, professore Raffaele Coppola – Basta pochissimo, infatti, per far oscillare i risultati, come dei problemi (all’ordine del giorno) nella differenziata di qualità. Comunque, le competenze a riguardo appartengono ai singoli comuni, e l’ente Provincia con il suo operato incide ben poco. Ciò su cui invece lavoriamo molto per migliorare la vivibilità nel rispetto dell’ambiente è l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (siamo in prima linea, se guardiamo al panorama nazionale), ma soprattutto la tutela del patrimonio naturalistico: l’Irpinia deve obbligatoriamente salvaguardare e difendere la sua offerta ambientale».
«Le criticità evidenziate dal rapporto Legambiente devono servirci da stimolo – dichiara il neoassessore all’Ambiente del capoluogo, Giuseppe Ruberto – l’obiettivo principe è quello di raggiungere nei prossimi anni i livelli delle città del Veneto e del Trentino, tutte ai primi posti delle classifiche. Come ci riusciremo? Seguendo due direttrici. Innanzitutto urge ridurre il consumo pro-capite dei rifiuti. Poi, c’è bisogno di una differenziazione incentivata attraverso un meccanismo premiale: bisogna arrivare alla differenziata massima e al massimo quantitativo di riciclo dei rifiuti, anche seguendo il criterio che chi meno inquina, meno paga. Le mie prime settimane da assessore, quindi, verranno spese per mettere in campo dei progetti che conducano Avellino in questa direzione».

Rosaria Carifano
Il Ciriaco.it

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