Un ragazzo che ha fatto della propria attività in campagna una sfida quotidiana contro Cosa Nostra. Domenica, tornando al suo allevamento, ha trovato gli animali uccisi. E una testa di pecora all’ingresso di casa. Succede in Italia, nel 2013.
All’inizio non voleva nemmeno portare alle forze dell’ordine la minaccia subita («Non ho ancora denunciato e non so se lo farò visto che sarebbe solo l’ennesima denuncia che cadrebbe nel dimenticatoio», ha scritto poche ore dopo il primo messaggio), ma alla fine l’ha fatto. E anche se non ci sono elementi di riscontro (né foto né i corpi degli animali, bruciati subito dal giovane), per i carabinieri la scena descritta è verosimile. Anche perché frequente: «Episodi di questo tipo non sono rari nel nostro territorio», spiega il comandante dei Carabinieri di Paternò, Lorenzo Provenzano: «In paese chi è vittima di un’intimidazione, come le molotov lasciate davanti alla saracinesca, viene a denunciare, anche perché ci sono le telecamere e si sente in qualche modo obbligato. Ma in campagna il numero di gesti di questo tipo è sicuramente più elevato. Eppure pochissimi lo fanno sapere».
Paura, distanza dalle istituzioni, l’idea che «qui i problemi la gente li risolve così», come commenta il capitano. La banalità della mafia, insomma. Rendere impossibile la vita a chi “disturba”. Sgozzare gli agnelli di un ragazzo solo perché è impegnato a favore dell’ambiente. Uccidere le sue bestie perché è “scomodo”. «L’intimidazione è palese», commenta il presidente di “ViviSimento”: «Anche noi siamo rimasti scioccati da quello che è successo. Non possiamo accettare la prevaricazione nei confronti di chi, come Emanuele, si è trasferito apposta nella nostra zona per amore del territorio». Feltri preferisce non parlare, per ora, ma ha affidato alla rete il suo messaggio: «Sciddicuni – la frazione in cui si trova la sua fattoria – esiste e resiste», scrive, «Per ricordare che non bisogna essere super eroi per portare avanti i propri ideali, per testimoniare che a volte il coraggio sta proprio nel condurre la propria vita quotidiana con coerenza e senza compromessi».
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