Domenica la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero, che entra nel vivo con il primo “Firma Day”. Nelle piazze italiane, per il 14 aprile 2013 i comitati territoriali hanno organizzato volantinaggi, banchetti, iniziative per sensibilizzare sul problema dei rifiuti e per raccogliere le prime firme a favore della legge d’Iniziativa Popolare volta ad ottenere una riforma strutturale del sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, con la messa al bando di inceneritori e discariche. Il percorso legislativo è stato avviato lo scorso 27 marzo con il deposito del testo in Corte di Cassazione. Occorrono 50mila firma per presentare la legge ma i promotori dell’iniziativa Rifiuti Zero sono certi di raccoglierne molte di più. “Già il numero delle firme raccolte nel primo “Firma day” della prossima domenica dovrebbe dare l’idea di quanto sia forte per gli italiani la necessità di voltare pagina in materia di rifiuti” dicono gli organizzatori.
Qualora venisse approvata, la Legge Zero Rifiutisarebbe una vera e propria rivoluzione verde. Ed ecco quali sono i 10 passi per risolvere definitivamente il problema dei rifiuti.
1. Separazione alla fonte
Organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, maorganizzativo, basato non tanto sulla tecnologia ma soprattutto sul coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
2. Raccolta porta a porta
Organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
3. Compostaggio
Realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4. Riciclaggio
Realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5. Riduzione dei rifiuti
Diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto, utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
6. Riuso e riparazione
Realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
7. Tariffazione puntuale
Introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.
8. Recupero dei rifiuti
Realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
9. Centro di ricerca e riprogettazione
Chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10. Azzeramento rifiuti
Raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio.
Francesca Mancuso
www.greenme.it