Salute

Florio: non ci sono fondi per la sanità irpina

sanitàIl taglio di cento milioni alla Campania penalizzerà le realtà virtuose come il <<Moscati>>

Da una parte la ricostruzione dell’Atto aziendale, dall’altra la certezza che la scure del Governo, con il taglio dei 100 milioni di euro in Campania, condizionerà anche la crescita della sanità Irpina. E così Sergio Florio, direttore generale dell’Asl di Avellino, avverte: <<Non ci saranno investimenti in quanto per far fronte ad altre situazioni non saremo destinatari di ulteriori finanziamenti>>. L’appello è stato rivolto ieri pomeriggio alle parti sociali, convocate presso la sede di via degli Imbimbo per discutere, appunto, dell’Atto aziendale. Una riorganizzazione della struttura sanitaria irpina che ha lasciato dubbi ai sindacati. Il segretario generale della Uil-Fpl-Medici, Sandro Calogero, attacca senza mezzi termini: <<L’Asl non rappresenta più un servizio efficace per i medici, ma un servizio efficace per dare lo stipendio agli amministrativi e stressare di lavoro i pochi medici>>. L’Atto aziendale, sentite le parti sociali della funzione pubblica, veterinaria e medica (produrranno le osservazioni scritte entro 10 giorni), sarà trasmesso alla conferenza dei sindaci, che è l’organo consultivo, prima di essere trasferita in Regione per l’approvazione definitiva. Una delle novità annunciate ieri da Florio riguarda l’apertura, presso l’ex struttura ospedaliera di San Nicola Baronia di un Opg (ospedale psichiatrico giudiziario) con 20 posti letto. E ancora la costituzione dei Goi (gruppi operativi interdisciplinari) che lavoreranno per obiettivi. Secondo lo schema del nuovo piano, ci sarà una riduzione degli incarichi dirigenziali. Così come saranno ridimensionate le strutture complesse (Uoc), quelle semplici (Uos) e semplici dipartimentali (Uosd). Delle prime: 20 saranno dell’area ospedaliera e 32 territoriali. Per le altre categorie: 21 ospedaliere e 46 territoriali. Inoltre, per i medici clinici ogni 22 posti letto ci sarà un primario, mentre per i medici territoriali ogni 13mila abitanti è prevista una struttura complessa. La Cgil medici, per voce del segretario provinciale Pasqualina Molinario annuncia:<<Esprimiamo riserve sul Dipartimento di Salute mentale, chiederemo qualcosa in più sull’Emergenza Urgenza visto che manca una struttura di coordinamento e sull’Ostetricia di Ariano. Restano i dubbi sul mancato chiarimento di quali saranno le strutture complesse, semplici e semplici dipartimentali e della localizzazione dei primari. Abbiamo chiesto, inoltre, di valorizzare tutte le figure dirigenziali anche quelle che non avranno il primariato>>. Doriano Pellecchia, segretario provinciale aziendale Cisl medici, spiega:<<Comprendiamo che tutte le cose espresse in qualche modo sono irrigidite dalle leggi regionali, ma noi ci muoveremo per i necessari accorgimenti . Non ci va giù il fatto che determinate scelte siano ricadute su una tipologia di strutture piuttosto che su altre>>. Intanto c’è un altro aspetto che scuote i sindacati, ma evidentemente anche il direttore dell’Asl Sergio Florio ed il manager dell’azienda ospedaliera “Moscati”, Pino Rosato. Il taglio – per la gestione 2013 – dei 100 milioni di euro alla sanità campana, coinvolgendo anche le due aziende irpine, penalizzerà paradossalmente chi ha avuto il merito di essere stato <<virtuoso>>. E così l’Asl dovrà fare quadrare i conti con il cruccio di dover supportare il taglio di 1 milione e 381mila euro. Meno pesante la scure per il “Moscati”: 641mila euro. A riguardo Doriano Pellecchia dice: <<E’ paradossale che chi non ha debiti ed è virtuoso deve essere punito per far fronte alle inadempienze degli altri. E la questione ci irrita ulteriormente perché non sappiamo effettivamente quanto queste Asl indebitate si siano riorganizzate per rimettersi in sesto così come abbiamo fatto noi, facendo fronte a restrizioni di spese e al blocco delle assunzioni. Non potremmo avere investimenti per pagare situazioni che attengono ad altre aziende>>.

Nicola Diluiso
Il Mattino 28.03.2013

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