Molti degli elettrodomestici che acquistiamo normalmente sono “programmati per morire” poco dopo la scadenza della garanzia. Non è una lamentela o un sospetto complottista del consumatore medio arrabbiato, ma il risultato di uno studio commissionato dal partito dei Verdi tedeschi.
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Secondo gli ecologisti tedeschi, infatti, i produttori degli elettrodomestici li realizzerebbero proprio con l’idea di farli durare poco, in modo da costringere gli acquirenti a comprarne sempre di nuovi. Fanno notare i Verdi però, tutto ciò produce una montagna di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) estremamente pericolosi se non vengono recuperati e riciclati correttamente, perché spesso contengono metalli pesanti.
I Verdi tedeschi, per questo, chiedono che il periodo minimo di garanzia obbligatorio per legge venga rivisto al rialzo. Anche perché l’industria del riciclo dei RAEE ha ancora qualche problema e non è pronta a gestire questa montagna di rifiuti da trattare: le competenze specifiche, spiegano i Verdi, sono ancora incomplete e non ci sono stime affidabili.
Per quanto riguarda la situazione tedesca, poi, il partito chiede al Governo di adattare la normativa alla direttiva europea sull’Eco Design. Cioè sulla sostenibilità ambientale del prodotto sin dalla sua progettazione, sul design con il riciclo in mente come fine vita dell’elettrodomestico. Polemiche a parte, e uscendo dal caso tedesco, c’è di sicuro un problema relativo a come gli elettrodomestici vengono prodotti e consumati. Greenpeace da anni stila una sua classifica di sostenibilità dell’high tech dalla quale emerge chiaramente che non tutti i gadget elettronici che compriamo siano ecocompatibili e che, ancor peggio, molti dei produttori usino processi produttivi altamente inquinanti. Se a questo aggiungiamo l’obsolescenza programmata, allora il quadro si fa ancor più difficile.
Fonte: Greenstyle.it