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L’acqua di Cassano al MoSe, manca la firma

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 – Il Comune di Cassano Irpino ha approvato lo schema di convenzione per la cessione di patrte della risorsa idrica destinata dagli accordi per il fabbisogno del paese. La quota sarà trasferita alla  società Mo.Se, una multiutility a capitale pubblico, attualmente gestore del servizio idrico integrato del Comune di Montemiletto. La municipalizzata risulta unico concorrente ad aver risposto all’asta indetta dal Comune di Cassano. La convenzione regolante il rapporto fra Comune e gestore concessionario dell’acqua sarà sottoscritta a breve, così come confermato dal sindaco Salvatore Vecchia, inclusiva di una polizza fideiussoria, suggerita dal consigliere Caianiello, pari a 210mila euro, ovvero all’importo dovuto per l’intero anno.

 

Come puntualizzato dallo schema di convenzione approvato, il Comune di Cassano “non vende” l’acqua al Mose, ma riceve in cambio del trasferimento idrico, una quota di ristoro ambientale per la salvaguardia dei gruppi sorgentizi e la qualità della risorsa idropotabile. Rispetto al Comune di Caposele, Cassano rinuncia all’utilizzo di pochi litri, appena 28 al secondo, per un corrispettivo di 140mila euro annui. L’asta era stata indetta a seguito della proposta pervenuta dalla società di Montemiletto, che il 7 dicembre scorso aveva richiesto una fornitura di 28 litri al secondo di risorsa idropotabile dal Comune, per un corrispettivo di 0,14 centesimi di euro a metro cubo, per un totale annuo di 123 mila euro.

Il Comune, che garantisce una fornitura d’acqua ad Alto Calore Servizi e all’Aqp di 2500 litri di acqua al secondo, prendendo atto della manifestazione di interesse da parte della piccola società idrica, si è riservato di cedere i 28 litri solo dopo una gara esplorativa, allargata alle cinque società di gestione del servizio idrico, ovvero Aqp, Alto Calore Servizi, Mo.Se, Gesesa e Arin per verificarne l’interesse. Scaduti i termini però, la municipalizzata di Montemiletto è risultata l’unica interessata e, come tale, anche l’aggiudicataria.

Saranno ceduti 28 litri al secondo dalla quota comunale, ma altri 43 rimarranno nelle disponibilità delle esigenze comunali e non si escludono a questo punto ulteriori manovre future, sottolineano dall’amministrazione. “Gli 81 litri in dotazione del Comune risultano una quantità eccessiva per i mille abitanti del piccolo borgo, a vocazione prevalentemente rurale, e dopo 46 anni di ‘dispersione’ d’acqua nei lavatoi pubblici, abbiamo deciso di concedere il trasferimento dell’acqua in cambio di una quota di ristoro” spiega il sindaco Vecchia. Ora si attende la firma della convenzione.

ottopagine 10.03.2013

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