Egr. Sig. Presidente Macron,
il Movimento 5 Stelle avrà modo di raccontarLe e spiegarLe chi siamo davvero, cosa vogliamo e come vediamo il futuro dell’Europa e dell’Italia nello scenario internazionale.
Probabilmente l’opinione che Lei si è venuto via via costruendo nei confronti della prima forza politica italiana è influenzata da una forte propaganda da parte di certo giornalismo e dalle cose che Le riferiscono i politici italiani che provengono dai partiti tradizionali, quegli stessi partiti che sono in crisi di rappresentanza in tutta Europa e che Lei ha sconfitto nettamente alle presidenziali del maggio scorso con una formazione giovanissima, “En Marche”.
Anche il Movimento 5 Stelle è molto giovane, non ha gruppi di potere influenti alle spalle né rendite di posizione da proteggere. Ci definiscono pigramente populisti senza sapere cosa questo significhi, mentre in realtà siamo solo “popolari”, ossia vicini al popolo che cerca un riscatto e un ruolo nel cambiamento del nostro Paese. Ci definiscono anti-sistema e in effetti lo siamo, se il sistema è quello, nemico della sovranità democratica, che abbiamo visto in azione in Italia nell’ultimo quarto di secolo.
Presidente Macron, il Movimento 5 Stelle crede profondamente, proprio come Lei, in una rifondazione dell’Europa che ci riporti alle missioni originarie che la comunità continentale si era data: la pace, la stabilità, il progresso economico, la tutela e la promozione dei popoli. Un’Europa che dia un orizzonte ai desideri e alle aspettative delle persone, che non affoghi nell’iper-burocratizzazione delle regole sulla finanza, che ascolti le comunità e non soltanto i consigli di amministrazione delle banche d’affari, che esalti le identità nell’unità e non azzeri le nostre ricchezze mettendoci gli uni contro gli altri, che difenda il lavoro e le piccole imprese e non sia terreno di scorrerie per il grande capitale globale senza regole.
Quando ci conoscerà meglio, presidente Macron, capirà che abbiamo, certamente, punti importanti di divergenza, ma scoprirà anche temi e posizioni del Movimento 5 Stelle condivisibili e su cui poter confrontarsi.
L’energia è un argomento per noi fondamentale. Il nucleare ci vede divergere, ma anche un governo Movimento 5 Stelle punterebbe finalmente in maniera forte sulla chiusura delle centrali a carbone. Così come abbiamo l’obiettivo di abbandonare il petrolio entro il 2040 e di incoraggiare, con un forte piano di investimenti, la mobilità elettrica.
Sul fronte delle tasse, il Movimento 5 Stelle mira a una lotta senza quartiere ai paradisi fiscali. Vanno superate le esitazioni dell’Unione europea di fronte ai ripetuti scandali (cosiddetti “Panama Papers”, “Paradise Papers”, ecc…). Il nostro Continente accoglie ancora in seno troppi territori a fiscalità privilegiata e non è così che si dà ai cittadini europei il senso della costruzione di un destino comune. Proprio come Lei, Presidente, il Movimento 5 Stelle progetta un fisco più equo, una redistribuzione della ricchezza a favore dei ceti medio-bassi e una vera sburocratizzazione che dia benzina alla crescita delle Pmi, autentico scheletro dell’economia europea.
Per quel che riguarda le politiche di bilancio, in particolare rispetto ai parametri di Maastricht e ai successivi regolamenti che caratterizzano la governance della moneta unica, il Movimento 5 Stelle ha una visione molto vicina a quella del Suo Paese. Non abbiamo mai stigmatizzato, anzi abbiamo citato come buon esempio il persistente sforamento nel rapporto deficit/Pil che la Francia si è concessa negli anni per dare respiro a politiche di welfare e a investimenti produttivi. Due anni fa presentammo una legge di bilancio alternativa, la #finanziariabuona, che si basava sull’obiettivo di un rapporto tra disavanzo e ricchezza identico a quello francese del tempo.
Stiamo mettendo a punto le linee guida di una politica economica e industriale “mission oriented”, con una verifica puntuale, mai svolta finora in Italia, dei ritorni e degli impatti generati dalla spesa pubblica, proprio come già prevede la vostra legge di contabilità.
Il Movimento 5 Stelle vuole proteggere gli asset, le imprese e le produzioni più importanti d’Italia. Il nostro governo lavorerà alla creazione di una Agenzia strategica nazionale e di una Banca pubblica per gli Investimenti che sosterranno il tessuto economico, l’innovazione tecnologica, gli impegni strategici e le grandi iniziative di modernizzazione del Paese.
Il Movimento 5 Stelle si è fatto inoltre promotore del Reddito di cittadinanza: una ambiziosa iniziativa strutturale, e non episodica, di sostegno al reddito, finalizzata a una efficace lotta alla povertà, ma al tempo stesso a una riqualificazione della forza lavoro nell’ottica di una maggiore competitività del sistema. La nostra legge, una volta approvata, ci allineerebbe alle migliori pratiche europee e risponde ai richiami più volte giunti in tal senso da Bruxelles.
Le politiche per la famiglia sono un fiore all’occhiello del welfare francese. E il Movimento 5 Stelle guarda con molto interesse al vostro modello, diversamente da quanto accade sulle regole del lavoro, dato che la nostra impostazione diverge nettamente dal cosiddetto “Jobs act” italiano.
Eppure, con il lavoro e la sua efficienza ha molto a che fare la legge sulla protezione dei whistleblower: grazie al Movimento 5 Stelle il Parlamento italiano ha appena approvato una normativa che allinea l’Italia alle migliori pratiche francesi.
Infine ci sono le questioni legate alla cultura e al turismo, su cui Italia e Francia hanno tradizionali punti di vicinanza. Il Movimento 5 Stelle punta a una fruizione sostenibile delle bellezze e dei servizi del nostro Paese: dobbiamo aumentare i tempi di permanenza media del visitatore e superare le stagionalità. Il turismo tornerà allo Stato come cabina di regia e sarà poi declinabile in ragione dei vari contesti istituzionali periferici, proprio come accade in Francia.
L’Italia detiene almeno la metà del patrimonio culturale e artistico mondiale. Apprezziamo molto che i nostri partner d’Oltralpe, popolo altrettanto ricco di tesori preziosi, siano stati gli unici in Europa a non aver mai tagliato il budget per la cultura. Il principio di parità di accesso dei cittadini alla ricchezze immateriali è garantito dalla nostra Costituzione. La cultura si presenta da un lato come fattore integrante dello sviluppo complessivo della persona e dall’altro come elemento promotore di sviluppo economico e sociale.
Presidente Macron, il Movimento 5 Stelle non ha nulla a che fare con certe formazioni xenofobe e antagoniste che crescono un po’ ovunque in Europa. Anzi, la nostra forza ha canalizzato e trasformato in energia democratica positiva pulsioni che avrebbero potuto altrimenti generare effetti realmente destabilizzanti. Sono sicuro che quando ci conosceremo meglio, coglierà che il nostro Movimento, oltre a non essere una minaccia, piuttosto coltiva le soluzioni migliori per molti dei problemi d’Europa.
di Luigi Di Maio