C’era una volta Angela Merkel mano per mano con Matteo Renzi. Sguardi complici e parole sussurrate per nascondere i taciti accordi che hanno piegato il nostro Paese. Ma qualcosa in Europa è cambiato. E Angela, a quanto pare, non è una che perde tempo.La Merkel ha cambiato cavallo. Ha scaricato il suo pupillo Matteo Renzi per puntare sull’usato sicuro, Silvio Berlusconi, l’uomo che ha fatto dell’Italia il suo reame.
I giornali proveranno a fregarci. Ci racconteranno la storia romanzata di un amore tormentato fra due alleati che non si sono capiti: tutte balle. Italiani, non facciamoci fregare dal re delle Televendite e dei giornali amici dei partiti. Berlusconi e Merkel sono fatti della stessa pasta, figli della stessa cultura politica: quella in cui i cittadini comuni devono servire gli interessi dei burocrati. Oggi mi voti perché ti convinco a farlo, domani ti fotto e tu sorridi.
Rinfreschiamoci un po’ la memoria per non dimenticare. C’è lo zampino della Merkel dietro le più grandi truffe europee degli ultimi 20 anni. Ha imposto tasse e tagli in nome dell’austerity. Ha arricchito il sultano Erdogan con l’accordo sui migranti, solo per fermare la rotta balcanica e spostando la pressione migratoria verso l’Italia. Lei che i migranti se li sceglie e poi li paga 1 euro all’ora, ma questa non è schiavitù. Ha costruito l’attuale governance economica europea per imporre il dominio tedesco sulle economie del Sud Europa. Ha ordinato la deflazione salariale per rendere più competitive le proprie imprese. Ha svenduto la Grecia alle banche. Ha rovinato il popolo greco, spremendolo come le nostre olive che non produciamo più, perché i tedeschi hanno detto sì all’invasione dell’olio tunisino. Ha imposto trattati commerciali suicidi per l’Italia, come il Ceta, il Mes alla Cina.
Ci ha privato persino delle nostre arance, mettendo al lastrico migliaia di produttori e annesse famiglie. Ha dato il disco verde ai bombardamenti in Libia e in Siria e favorito le guerre civili, per poi marciare nel nome di una pace che conviene solo a parole. Ha nascosto lo scandalo Volkswagen che ha avvelenato mezza Europa. Non rispetta le regole europee, come il surplus della bilancia commerciale, ma fa la maestrina quando si tratta di qualche decimale nei conti degli altri. Idem sulle banche, ha salvato finanzieri e banchieri con i soldi dei cittadini europei.
A tutto questo Berlusconi e il suo partito azienda hanno sempre detto di sì.È stato complice e protagonista di questa buia stagione della nostra storia. E sia chiaro: Renzi come, se non peggio di, Silvio. Ma da mesi nei corridoi di Bruxelles tutti hanno compreso che il segretario del Pd non conta più niente. Ogni tanto manifesta disappunto rispetto accordi suicidi che lui stesso ha siglato, ma nessuno lo ascolta. Peggio: nessuno lo sente. Un lento ma inarrestabile declino.
E allora la storia che è ciclica, si ripete: il fantasma di Berlusconi ha bisogno della Merkel per dimostrare che può contare ancora qualcosa. La Merkel ha bisogno di Berlusconi perché teme che il MoVimento 5 Stelle smantelli una ad una le politiche che hanno regalato al popolo tedesco 20 anni di benessere alle nostre spalle. La Merkel deve finire il lavoro che ha iniziato e chiudere la camicia di forza che ha cucito per l’Italia. Il suo prossimo obiettivo è integrare il Fiscal Compact nel quadro giuridico dell’Unione Europea e istituzionalizzare un super-ministro delle finanze per l’Eurozona. Insomma, commissariare il nostro Paese.
Berlusconi è la stampella della Merkel. Gli italiani non sono fessi. E’ la boa di salvataggio per l’attuale progetto di un’Europa molto distante dal meraviglioso sogno di comunità. Un progetto suicida che noi cambieremo. E non soltanto noi, perché per fortuna sono sempre di più i Paesi che si stanno attrezzando per cambiare le carte in tavola e far crollare una volta per tutte questa dittatura fondata sull’austerità che minaccia i Paesi più poveri.
Ps. siamo curiosi di leggere l’ultimo tweet di Matteo Salvini sulla sua nuova alleata
di MoVimento 5 Stelle