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Memento Renzi

tizirepdRicordiamo a tutto il PD ed in particolare a Matteo Renzi, che babbo Tiziano, resta saldamente indagato nell’inchiesta per corruzione negli appalti miliardari in Consip per il grave reato di traffico di influenze.

Ciò nonostante la Procura abbia aperto una indagine sul Comandante dei carabinieri del Noe che avrebbe attribuito a Romeo, piuttosto che a Bocchino, la frase “…. Renzi, l’ultima volta che l’ho incontrato …”.

Dunque, gli elementi probatori e gli indizi a carico di Tiziano Renzi restano sostanzialmente invariati. Anche perché per commettere il reato contestato a Tiziano Renzi non è necessario alcun incontro fisico tra le parti.

In ogni caso, ed a prescindere dall’esito della nuova indagine, a confermare l’incontro che sarebbe avvenuto tra Romeo (oggi agli arresti), Carlo Russo (amico dei Renzi e indagato) e lo stesso Tiziano Renzi, sarebbe stato anche Alfredo Mazzei, commercialista del PD. E a raccontarglielo fu proprio Romeo. Questa è una testimonianza agli atti del processo, confermata ai PM e riconfermata pubblicamente dallo stesso Mazzei e che racconta anche della “spregiudicatezza” di Russo e Tiziano Renzi.

Ma non è tutto.

Ci sarebbe anche il racconto di Daniele Lorenzini, sindaco del PD di Rignano e medico di Tiziano, secondo il quale nell’ottobre 2016 Tiziano Renzi gli disse di essere terrorizzato da una inchiesta a Napoli che riguardava una persona che (lo stesso Tiziano) avrebbe visto una volta. (Romeo? può essere). Lo stesso Lorenzini, sostiene che mentre era a casa di Tiziano Renzi, sentì il generale Saltalamacchia (indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nella stessa inchiesta) dirgli di stare lontano da quella persona di Napoli (Romeo? può essere).

Poi restano sempre in piedi i pizzini rinvenuti nell’Ufficio di Romeo con le iniziali “T.” e “C.R.” e con le cifre di “30.000” e “5.000” per mese. Altri pizzini che descriverebbero gli incontri tenuti da “T.” con M. e L.

Poi ci sono gli incontri avvenuti tra Tiziano Renzi e Marroni. Poi ci sono le testimonianze di quest’ultimo, gli incontri con Carlo Russo, che sosteneva essere stato mandato proprio da Tiziano Renzi.

Poi c’è la rivelazione dell’indagine, andata a buon fine con il ritrovamento delle cimici ambientali. Ci sono le paure di parlare al telefono da parte di Tiziano Renzi e quelle di non incontrare più all’improvviso alcune persone che aveva frequentato fino a quel momento. Tutto invariato, dunque. L’indagine resta aperta. Le accuse a Tiziano Renzi restano le stesse. Il silenzio del PD e quello di Matteo Renzi, anche.

di MoVimento 5 Stelle

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