Informazione News

“Dissidenti cavalli di Troia le espulsioni non si toccano”

RAVAGLI - SENATO: CONFERENZA STAMPA BEPPE GRILLO DOPO INCONTRO CON NAPOLITANOL’assemblea di Parma? Il Movimento è una casa con la porta aperta: si può entrare ma allo stesso tempo uscire. Quel che ci interessa è se rispetti le regole condominiali…”. Il senatore Nicola Morra è un ortodosso di peso nei Cinque Stelle. E dissemina un po’ di paletti.

 A mente fredda, che giudizio dà della Ducale di Federico Pizzarotti? Il sindaco ha radunato oltre 400 persone.
È stato un incontro a cui hanno partecipato soprattutto consiglieri
e qualche amministratore. Sono perplesso dalla stampa: avete presentato un momento di natura amministrativa come un evento di natura politica. Certo, ho letto anche di alcuni convinti che le espulsioni vadano ripensate… 

Tra i quali c’è Pizzarotti…

Mi chiedo cosa possa decidere un’assemblea di consiglieri e amministratori locali in merito alle nostre prassi. Ricordo che le espulsioni sono previste dai nostri codici di comportamento e dai nostri regolamenti alle Camere. Se qualche collega la pensava diversamente non doveva sottoscriverli.

I dissidenti lamentano il mancato passaggio in assemblea.

 La stessa Giulia Sarti (presente alla Ducale, ndr) ha riconosciuto che le espulsioni sono state correttamente eseguite. Ai garanti Grillo e Casaleggio è concesso di intervenire per far rispettare le regole, dando la parola agli iscritti sul blog. E comunque non c’è necessità di passare per l’assemblea quando arriva una richiesta di espulsione da parte di altri.

È vero che il direttorio non vuole rompere con Pizzarotti?

Qui non si tratta di rompere, di mediare o di ricucire. L’obiettivo è andare nella direzione di una rivoluzione culturale, quella per cui è nato il Movimento. Ma ci vuole tempo, come ricordò Grillo con il post sulla lunga marcia.

A proposito di mediazioni: secondo il sindaco bisognava collaborare con Marino a Roma.

Come si fa a ragionare con chi come il Pd prima ti offre la vicepresidenza del Consiglio comunale, e poi quando rifiuti ti dà del fascista? A Roma c’è un quadro tremendo, con queste persone non si può avere nulla a che fare.

 Secondo lei qual è l’obiettivo di Pizzarotti? Sta organizzando un’opa sul Movimento, come sospettano i falchi?

Il Movimento non è scalabile. Chi ci provasse troverebbe un argine nei nostri valori, in Grillo e Casaleggio e nei cinque garanti.

Il direttorio verrà allargato anche a voi senatori?

Beppe e Gianroberto hanno chiesto ai cinque di scendere dal carro e di aiutarli a spingere. Credo che presto altri verranno chiamati a farlo. Il problema è che ci sono altri che puntano i piedi per non far muovere il carro.

Parla dei dissidenti?

Sì: ma più che dissidenti mi sembrano cavalli di Troia.

Di chi, del Pd?

Della mentalità partitica. Per fare un esempio, di chi pensa che la politica sia anche distribuire materiale elettorale nelle cassette della posta o sui parabrezza.

Dissentire fa parte della democrazia.

Sì, ma dissentire significa discutere, confrontarsi, e accettare quando la maggioranza ti mette in minoranza. È un’altra cosa.

Ha fatto rumore la telefonata di Renzi all’espulso Artini mostrata da Piazzapulita.

Mi è sembrato un atto disdicevole da parte del presidente del Consiglio.

Le risulta che il premier chiami anche altri parlamentari M5S?

Sì, chiamano: sia Renzi che i suoi.

Tra poche settimane potreste eleggere assieme il presidente della Repubblica…

Se ne potrà discutere a patto che si applichi il metodo di trasparenza adoperato per la Consulta e per il Csm. Ossia che si converga su un nome da noi sottoposto al giudizio della Rete.

Vorreste un non politico?

Una figura che non sia partitica.

Sia sincero: niente da salvare   nel lavoro di Renzi?

Passa molto più tempo in tv che in Parlamento, e il suo crono-programma è solo un elenco di promesse. Penso alla scuola, a cui tengo molto da insegnante. La riforma presentata vorrebbe trasformarla da comunità in azienda. Ma noi abbiamo bisogno di altro, come premiare gli insegnanti di base, sottopagati.

Grillo è “stanchino”: si sta facendo da parte? 

Al di là di qualche naturale momento di stanchezza, Beppe è totalmente dentro il Movimento, e per noi tutti rimane il garante e la guida. Gli spettacoli? È un artista, ovvio che ne faccia.

di Luca De Carolis
Il Fatto Quotidiano 09.12.2014

Lascia un commento