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“Riforma favorisce i poteri forti”

imposimato_sibiliaReferendum, ieri a Lioni Imposimato con Sibilia (M5S) per il No

Il deputato sul Titolo V: <<Irpinia non potrà più opporsi su eolico e discariche>>

Una riforma a favore dei poteri forti, eversiva e fatta su misura per l’attuale Governo.
Il No al referendum costituzionale di Ferdinando Imposimato, ex magistrato e presidente onorario della Corte di Cassazione, e di Carlo Sibilia, deputato del Movimento 5 Stelle, potrebbe sintetizzarsi così.
Ieri la coppia era a Lioni nella sala consiliare. Il parlamentare avellinese è arrivato in marcia da Morra De Sanctis : 8 km a piedi per discutere del ddl Boschi con gli attivisti della provincia.marcia2
Sibilia inizia contestando tre dei pilastri della ‘propaganda ‘ renziana. In primis, la semplificazione del processo legislativo: <<Da due passaggi per leggi ordinarie, Camera e Senato, e i quattro di quelle costituzionali (doppio passaggio), si passa da 7 a 10 tipologie>>. In una frase: <<Dal bicameralismo perfetto a quello perverso>>.

Poi, sul presunto risparmio che la riforma produrrebbe, cita un rapporto dell’Ufficio Ragioneria del Senato: che parla di soli <<58 milioni di euro di risparmio incalza Sibilia – Noi del M5S in tre anni, dimezzandoci lo stipendio e restituendo i rimborsi elettorali siamo andati oltre quella cifra. Cambiamo la Costituzione per questo>>?
Infine, la velocità stessa dell’iter. Punto che non ha senso per il deputato: <<Siamo tra le nazioni con più leggi al mondo. I paesi più corrotti hanno un numero così esorbitante. Necessarie invece leggi migliori>>.
Due esempi, inoltre: per la legge Boccadutri sul finanziamento ai partiti ci sono volute 4 ore (due per camera): <<Quella sul reddito di cittadinanza è ferma invece da due anni>>. Tutta questione di volontà.
Imposimato a seguire, ci va giù durissimo, guardando più all’impianto complessivo: <<Riforma di una gravità inaudita, eversiva e che va a continuare la strategia della tensione>>. Per l’ex magistrato, gli appoggi incassati da Renzi a livello internazionale sono soltanto frutto di una visione più ampia e 20161022_184301inquietante: <<Si vuole un pupo (il premier ndr) manovrabile dall’estero a favore dei poteri finanziari internazionali>>.
E della geopolitica mondiale. Ad esempio, l’articolo 78 sulla guerra: <<Lì è disposto che la decisione spetti a Camera e Senato. Con la riforma, solo alla prima. Un atto grave>>. Mentre, dice, un conflitto non è poi così lontano: <<intanto abbiamo mandato i soldati anche al confine con la Russia>>.
Infine, sempre in chiave ‘internazionale’, contestata la riforma del Titolo V, che ridimensiona fortemente i poteri delle regioni e introduce la clausola di supremazia. Il Governo avrà così il controllo sui temi energia, sanità, turismo, servizi sociali. Aspetto che si ritorcerà contro la provincia di Avellino secondo Sibilia: <<Quella clausola non permetterà a Irpinia e Sannio, devastati dall’eolico selvaggio e su cui spesso si è pensato all’apertura di discariche, di arginare decisioni che, in passato, hanno visto questi territori individuati già per le peggiori iniziative>>.
La speranza del fronte del No però resta molto alta, in considerazione dei sondaggi: <<Siamo al 54%>>, chiude Imposimato. Partita ancora aperta, dunque, fino al 4 dicembre, giorno del voto.

Redazione
Il Quotidiano del Sud 23.10.2016

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