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IPOCRISIA PD: NON FA PAGARE LE TASSE ALLE MULTINAZIONALI E SI LAMENTA

GIOVANNIPITTELLAIn merito all’articolo “Serve più trasparenza nella tassazione delle multinazionali” pubblicato sul Corriere della Sera il 4 novembre, a firma di Sergio Cofferati, Gianni Pittella, Romano Prodi e altri, i 17 portavoce del Movimento 5 Stelle Europa hanno inviato questa replica, pubblicata oggi sul quotidiano.
Caro direttore,

ieri abbiamo letto con grande sorpresa l’intervento che il tuo giornale ha pubblicato in merito alle mancate riforme seguite allo scandalo Luxleaks. Gli autori, tra i quali i nostri colleghi al Parlamento europeo Gianni Pittella e Roberto Gualtieri, si mostrano incredibilmente sorpresi delle mancate risposte dell’Unione Europea e degli Stati membri in tema di tax rulings. Affermano, quasi indignati, che “a un anno da Luxleaks, cittadini e imprese aspettano ancora risposte. C’è urgente bisogno di un’azione coordinata a livello europeo”.

Per carità, i colleghi hanno ragione: nulla è stato fatto per istituire un sistema corretto di tassazione delle multinazionali. Ma nulla è stato fatto perché anche i Socialisti e Democratici, gruppo politico a cui appartengono i colleghi Pittella e Gualtieri, non hanno voluto impegnarsi seriamente e concretamente per risolvere il problema. Proprio Gianni Pittella, in qualità di Presidente dei Socialisti e Democratici, il 5 febbraio 2015 in Conferenza dei Presidenti al Parlamento europeo bocciò la nostra richiesta e dei Verdi di istituire una vera Commissione con poteri di inchiesta sullo scandalo Luxleaks, ma propose – e ottenne – una sterile commissione senza alcun vero potere. Il suo odierno stupore, quindi, è francamente intollerabile.

Grazie a Pittella non è stato possibile per i parlamentari europei consultare i documenti più importanti che avrebbero inequivocabilmente sancito la responsabilità diretta, tra gli altri, di Juncker. Ex premier del Lussemburgo e autore di quelle pratiche che Pittella e Gualtieri oggi criticano, ma che hanno voluto, sostenuto e votato a capo della Commissione europea, che è proprio quell’organo che dovrebbe proporre proposte legislative per debellare il problema. Cosa che, ovviamente, sta evitando di fare.

E proprio settimana scorsa, durante la votazione sulla relazione Ferber sullo scambio automatico di informazioni fiscali, il gruppo dei Socialisti di Pittella e Gualtieri si è astenuto sulla proposta di istituire un registro pubblico delle informazioni. Inoltre, la vicenda dei tax rulings è nota dal 1998, anno in cui venne istituito il gruppo sul codice di condotta con decisione del Consiglio. Gianni Pittella è ininterrottamente eurodeputato dal 1999, ma oggi fa quello sorpreso. Cosa ha fatto in quindici anni di mandato per risolvere il problema, a parte intralciare l’adozione di strumenti fondamentali per la sua risoluzione? I contribuenti e le piccole e medie imprese italiane, tra le più vessate dell’Unione in termini di tasse, attendono una risposta.

M5S Europa

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