Mio marito cornuto e contento porta le corna d’oro e d’argento. Marino espropriato nella sostanza dalla gestione di Roma si trova ai Caraibi a scrivere le sue memorie. Tornerà ai primi di settembre a prendere ordini dal prefetto Gabrielli e dal suo vice Causi voluto dal Pd. E’ come se Ulisse fosse tornato a Itaca per complimentarsi con i Proci che gli insidiavano Penelope. Marino ci è o ci fa? Un altro si sarebbe dimesso prima di finire sotto tutela. Lui non può. E’ ostaggio del Pd che non vuole nuove elezioni a Roma perché perderebbe. Qualcosa gli avranno promesso per fare la figura del becco, di chi non sapeva nulla, dell’ignaro Marino. Roma sta diventando una farsa a livello mondiale. Quanti sindaci ha la capitale d’Italia? Uno, nessuno e centomila. Per il futuro sindaco c’è Poletti che la macchina del magna magna delle cooperative la conosce benissimo. Non ci sarebbe neppure bisogno di aggiungere un posto a tavola come dimostra la celebre fotografia.
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