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Sarebbe divertentissimo

legge_bavaglioUn po’ ha ragione il Giornale, oggi, quando nota come sia ipocritamente cambiato l’atteggiamento diffuso rispetto verso il governo – rispetto a quattro o cinque anni fa – a fronte di decisioni o proposte simili.

Vale a dire: a Berlusconi non gliene si faceva passare una e a Renzi invece si fanno passare tutte.

Ha ragione il Giornale, bisogna ammetterlo: perché se il decreto Poletti l’avesse fatto Berlusconi, la Cgil sarebbe scesa in piazza con tutti i suoi pullman; se questa riforma dell’impianto rappresentativo (Senato più Italicum) l’avesse fatta Berlusconi, avremmo foto di gente imbavagliata per tutta la Rete; se gli 80 euro li avesse dati Berlusconi, avremmo tutto il Pd a strillare contro la ‘carità elettorale’ come al tempo della social card. E così via: compreso l’attacco all’articolo 18, il rafforzamento dell’esecutivo sul legislativo, l’iperpresenza televisiva.

Si chiama doppiopesismo, ma anche ipocrisia, appunto; si chiama mancanza di onestà intellettuale.

È quell’atteggiamento mentale che ci porta quasi inconsciamente ad assolvere preventivamente quelli che pensiamo amici – o utili – per condannare solo quelli che riteniamo avversari. E allora ci rifiutiamo di entrare laicamente nel merito delle cose: come appunto accade su questa riforma del Parlamento, sui cui contenuti non si entra mai (probabilmente perché indifendibili) limitandosi all’anatema di ‘gufi’ e ‘palude’ verso chi ne mette in dubbio le qualità.

Bisognerebbe fare un piccolo viaggio nel tempo; tornare nel 2010 e andare a trovare – in quell’anno – una dozzina di attuali renziani e di commentatori politici che oggi sui giornali reggono la coda al premier; poi fargli vedere un po’ di recenti disegni di legge e di dichiarazioni di ministri, senza dir loro da chi provengono; quindi chiedergli che cosa ne pensano.

Sarebbe divertentissimo, sentirli urlare – loro – contro la svolta autoritaria.

di Alessandro Gilioli
gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/

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