«Fondamentale per controllare come vengono spesi i soldi pubblici»
Abbiamo scelto di scrivere una lettera aperta ai cittadini campani per cominciare a realizzare la rivoluzione di cui vogliamo essere portatori: trasformare il Consiglio regionale della Campania nella casa dei cittadini, informandoli e coinvolgendoli in una partecipazione autentica. Lunedì 29 giugno si terrà la prima seduta del consiglio regionale. Per la prima volta nella storia della Campania il M5S siederà nell’istituzione regionale con 7 portavoce. Saremo la voce dei cittadini che da sempre attendono di veder rappresentate le loro istanze: il Consiglio regionale non sarà più lo stesso, eserciteremo con responsabilità il nostro ruolo di opposizione, verificando che tutti i provvedimenti siano nell’interesse della nostra gente, denunciando ogni violazione, ma anche portando avanti le nostre proposte e offrendo il nostro contributo a tutte quelle che considereremo valide ed in linea con i nostri valori. Lavoreremo per la nostra Campania senza risparmiarci. Durante la prima seduta verrà votato l’Ufficio di Presidenza, che è la cabina di regia del Consiglio regionale in quanto ne esprime l’indirizzo politico-istituzionale, ne delibera la proposta di bilancio (che per lo scorso anno è stato di ben 53 milioni di euro), decide sull’ammissibilità dei progetti di legge, delle mozioni e delle altre proposte, incluse quelle di iniziativa popolare e dei referendum. E’ dunque fondamentale esserci per controllare come vengono spesi tanti soldi pubblici, per avere accesso ad informazioni fondamentali e partecipare alle scelte di indirizzo.
Ruolo di garanzia
Per questa ragione come Movimento 5 Stelle chiediamo con forza di essere presenti nell’Ufficio di Presidenza, nel rispetto di quanto stabilisce lo Statuto Regionale per le opposizioni. Siamo la seconda forza di opposizione in Consiglio e in virtù di questo chiediamo che ci venga assegnato il ruolo di vicepresidente: non ci interessano le poltrone, ma rivendichiamo il diritto-dovere di esercitare la nostra funzione di garanzia e di controllo come opposizione e che ci venga riconosciuto il giusto peso politico. Qualunque ruolo ci verrà assegnato, rinunceremo a ogni retribuzione aggiuntiva e privilegio, incluse ovviamente le auto blu, come già facciamo in tutte le istituzioni nelle quali siamo presenti. Quello che ci auguriamo è che su un diritto sancito dallo Statuto Regionale (la carta costituzionale della Regione Campania) non decida una parte del Consiglio ma l’intera aula. Auspichiamo che i ruoli nell’Ufficio di Presidenza non vengano assegnati secondo la logica della spartizione delle poltrone ed accordi sottobanco tra maggioranza e una sola parte dell’opposizione: sarebbe facile e comodo tenerci fuori per chi vuole continuare a gestire il proprio ruolo istituzionale come un potere, restando fuori dal controllo dei cittadini, nascondendo informazioni, impedendoci di vigilare.
Per questo lanciamo un allarme: venire esclusi dall’Ufficio di Presidenza sarebbe una grave violazione del principio di rappresentanza, che ci ha visto ottenere tanta fiducia da parte dei cittadini campani, e lederebbe il diritto di quanti ci hanno votato ad averci come sentinelle di legalità. Il Consiglio regionale campano, il nostro parlamento regionale, è stato in questi anni infangato e violato nella sua dignità istituzionale da scandali, gestione allegra dei soldi pubblici, indagini della magistratura per reati anche gravi, persino arresti, che hanno interessato anche alcuni presidenti del Consiglio. Con la nostra presenza vogliamo poter essere da stimolo perché si possa inaugurare una nuova fase nell’istituzione regionale: una fase di trasparenza e di onestà. Per questo, per il bene della Campania, ci auguriamo che tutte le forze politiche, in particolare quelle di maggioranza, decidano di proporre per tutti i ruoli dell’Ufficio di Presidenza ed in particolare per quello di presidente del Consiglio regionale, un candidato che non sia né indagato né condannato e che abbia un trascorso politico limpido. Sarebbe un segnale importante per tutta la Campania e per l’istituzione Regione, che segni un cambio di passo anche rispetto alle vicende della recente competizione elettorale.
di Valeria Ciarambino, Michele Cammarano, Vincenzo Viglione, Luigi Cirillo, Maria Muscarà, Gennaro Saiello, Tommaso Malerba
corrieredelmezzogiorno.corriere.it/