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GIORNO 2: RENZI NON SOSPENDE DE LUCA PRESIDENTE FANTASMA

delurenziIL NEOELETTO DISERTA IL PALAZZO DELLA REGIONE PER RITARDARE LO STOP L’AVVOCATO PELLEGRINO: “È GIÀ IN CARICA A TUTTI GLI EFFETTI, VA FERMATO

Il presidente è un fantasma. La sua stanza in Regione è deserta. E in Campania regna il grande vuoto, nel silenzio di Matteo Renzi: rottamatore che tace e acconsente. Da giovedì scorso Vincenzo De  Luca è  ufficialmente il governatore della Campania, proclamato dalla Corte di appello di Napoli. Eppure ha disertato il passaggio di consegne con l’uscente Stefano Caldoro. E ieri mattina non si è presentato a un  convegno dei  costruttori  a Napoli. Un bello sgarbo ai due ospiti di riguardo, il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, imbarazzato (“Non commento”). Ma il galateo ora è secondario per il governatore. Il dem De Luca fugge dalle sue funzioni e dal suo ruolo, perché gli preme solo ritardare l’inevitabile, ossia la sua sospensione per un massimo di 18 mesi in base alla legge Severino, obbligatoria per  una condanna subita in primo grado per abuso d’ufficio. Per boschi_de lucariuscirci si basa su una tesi semplice quanto discutibile: se non si insedia e non compie atti ufficiali non può essere sospeso, perché l’interdizione può colpirlo solo dopo l’esercizio delle sue funzioni. E allora la linea è rimanere fermo fino ai  primi di luglio, quando si riunirà il nuovo Consiglio. A quell’ assemblea verrà notificato che il presidente proclamato è lui, l’ex sindaco di Salerno. Un minuto dopo la fine del primo Consiglio De Luca, insediatosi, potrà  (potrebbe) nominare la giunta e il suo vice, che reggerà la Campania al suo posto. E la sospensione scatterà solo quando verrà notificata al Consiglio, nelle sua seconda riunione. Ma il governatore avrà già avuto il tempo di salvare la sua  amministrazione, in attesa del responso sul suo immediato ricorso contro lo stop. È la speranza dei suoi legali e pure di Matteo Renzi,  che lo  aveva ricevuto a Palazzo Chigi il 5 giugno scorso. Silente, sul suo governatore che non va in Regione per paura di una legge. Parlano invece i Cinque Stelle e il forzista Renato  Brunetta, che avvertono il premier: “Se non  sospende subito  De Luca lo denunceremo”. E batte un colpo anche De Luca,  tramite nota: “Giovedì  sono iniziate  le procedure di proclamazione dei nuovi organi regionali. Non appena saranno  concluse con  la proclamazione del nuovo Consiglio, vi sarà il mio insediamento”. Poi assicura: “I campani possono stare tranquilli, non c’è e ci sarà mai alcun vuoto di potere. Tutto procede  come previsto dalla legge, e io sono già al lavoro”.
pellegrinoMA LA SUA TESI è legittima? Il costituzionalista Gianluigi Pellegrino sorride: “De Luca è già presidente a tutti gli effetti. Lo conferma lo Statuto della Campania, secondo cui fino alla nomina della giunta il presidente provvede all’ ordinaria amministrazione. Se ci fosse  un’emergenza, dovrebbe intervenire lui. De Luca prova a fare il latitante, ma ciò non ha senso: e infatti il prefetto ha trasmesso gli atti perla sospensione alla presidenza del Consiglio, che deve dichiararla. Sospensione, lo ricordo, che deve avere valore retroattivo. Ogni suo atto futuro sarebbe nullo”. Sul Mattino, l’ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli ha affermato che “se De Luca non firma o adotta alcun atto, non si  può sostenere che ,abbia svolto delle funzioni, quindi non può essere sospeso”. Pellegrino replica: “La Severino è chiara, De Luca verrà sospeso dalla carica e non dalle sue funzioni ”. Certo è che con l’ufficio del governatore vuoto, sono a rischio anche gli stipendi in Regione. L’uscente Caldoro ha inviato una lettera di autotutela in Tesoreria e Ragioneria: “Sono cessato dalla carica, non firmo più alcun atto finanziario” spiega al Fatto.
E ORA che 
succede? “Quel che succede a una nave al largo alla quale spegni  il motore  all’improvviso: perdi miglia che non recuperi più ”risponde il forzista. Che continua: “Si sta producendo una lesione enorme al funzionamento di un ente che gestisce più  di due  miliardi di euro annui solo di pagamenti di cassa. Dividete questa cifra per 365 e vedete che danno sta causando ogni giorno questo vuoto di potere”. Secondo l’ ex presidente, “i Stefano Caldorodirigenti, in questa situazione di incertezza, tireranno il freno a mano e cercheranno di fare il minimo indispensabile e anche meno, in una Regione che non può perdere un  minuto di tempo”. Per spiegare il perché, Caldoro ricorda il suo insediamento nel 2010: “Con la proclamazione e con il passaggio  di  consegne, e  prima  della nomina degli assessori (ci vollero circa 20 giorni, ndr), assunsii  poteri  di presidente  e  giunta per l’ordinaria amministrazione: firmavo i decreti di tutti gli assessorati e mi rapportavo coi dirigenti di ogni settore. Prima, ovviamente, creai l’ufficio di Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione del presidente, coi quali si esercita la funzione di controllo della macchina amministrativa”. Ora  nessuno controlla. De Luca è più preoccupato della nomina del vice in pole c’è sempre Raimondo Pasquino –e della sua Salerno. Ieri è andato su Lira Tv a suggerire al sindaco Vincenzo Napoli di ripulire la litoranea delle prostitute. E giovedì ha partecipato a una riunione di maggioranza.

di Luca De Carolis e Vincenzo Iurillo
Il Fatto Quotidiano 20.06.2015

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