L’11 febbraio è stato modificato lo Statuto comunale di Reggio Emilia, adottando un emendamento “figlio” di una proposta di delibera d’iniziativa popolare del Comitato acqua bene comune. Il servizio idrico integrato è riconosciuto come servizio pubblico di interesse generale: un altro passo verso la ripubblicizzazione, già decisa in tutta la provincia.
“Dopo l’approvazione del percorso che toglierà la gestione del servizio idrico integrato ad Iren -il 17 dicembre 2012-, e l’approvazione di due ordini del giorno contro le multiutility (molto annacquati rispetto alla proposta di delibera d’iniziativa popolare) e per la modifica dello statuto (come indirizzo politico), il 4 febbraio 2012, ieri è stata approvata la delibera che modifica lo Statuto del Comune di Reggio Emilia” spiega un comunicato del Comitato acqua bene comune di Reggio Emilia.
“Il Comune di Reggio Emilia riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua potabile come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico -è scritto nel testo-.
Garantisce che la proprietà e la gestione degli impianti, della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali.
Garantisce che la gestione del servizio idrico integrato, riconosciuto come servizio pubblico locale di interesse generale, non persegua scopi di lucro e sia sottratta ai principi della libera concorrenza, mediante un soggetto a proprietà pubblica.
Garantisce la gestione partecipativa del bene comune acqua, orientata a criteri di efficienza, risparmio, solidarietà, trasparenza, sostenibilità, con finalità di carattere sociale ed ecologico, salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future”.