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In Toscana via libera a chi si autocostruisce la casa

vsdsLa Regione Toscana riconosce la figura dell’autocostruttore in edilizia. Con la delibera del 12 marzo scorso, l’ente territoriale ha deliberato le “Linee di indirizzo per la sicurezza nei cantieri di autocostruzione e di autorecupero”. Si tratta della prima Regione in Italia a muovere questo passo.

«E’ un evento che ha una grande rilevanza sociale, in quanto la Toscana è la prima regione in Italia che di fatto riconosce la figura dell’autocostruttore semplice, non inquadrato all’interno di una cooperativa». Così l’associazione Aria Familiare (Associazione Rete Italiana Autocostruzione Familiare), assieme a tante altre associazioni toscane, commenta il via libera che rende l’autocostruzione un atto riconosciuto. L’associazione ha spinto moltissimi negli ultimi due anni per ottenere questo risultato che ora è arrivato.

«Il diritto alla casa è riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ma l’accesso all’alloggio resta di fatto precluso a larghe fasce di popolazione a basso reddito ed è qui che l’autocostruzione potrebbe svilupparsi come pratica a supporto dell’edilizia popolare tradizionale – spiegano dall’associazione Aria Familiare – Fino ad oggi chi voleva autocostruire la propria casa con l’aiuto di amici e parenti non poteva farlo in modo legale se non inquadrando l’autocostruttore entro forme associative onerose autocostruireeconomicamente, quali la cooperativa di costruzione che mal si adatta a piccoli gruppi di autocostruttori ed a piccoli interventi quali una casa monofamiliare. Il totale disinteresse fino ad oggi a riconoscere ed incentivare l’autocostruzione familiare è un fenomeno singolare e tutto italiano poichè in gran parte degli stati europei è possibile autocostruire: in Francia in aree extraurbane si possono autocostruire edifici fino a 169 metri quadrati seguendo semplicissime regole e dotandosi di adeguate coperture assicurative; esistono associazioni e scuole che supportano la formazione».

Per autocostruzione familiare si intendono piccoli interventi con un piccolo gruppo di autocostruttori, cioè una famiglia o un gruppo di amici; è da distinguere rispetto all’autocostruzione organizzata ed assistita che utilizza la forma consociativa della cooperativa e spesso riguarda interventi su scala più grande. I principi che sottostanno all’autocostruzione familiare sono quelli della sostenibilità sociale ed ambientale».

Sociale: «Non solo da un punto di vista economico, poichè nei progetti di autocostruzione si intensificano e si ricuciono le relazioni con la propria comunità e con una rete più vasta di solidarietà; l’esperienza dell’autocostruzione rigenera il senso di appartenenza nei confronti della collettività, innesca processi formativi formidabili».

Ambientale: «Perchè solitamente chi si costruisce la propria casa presta particolare attenzione ad usare materiali salubri e quindi naturali, è più facile quindi che ci si approcci a tecniche di bioedilizia, con particolare attenzione alla efficienza energetica, questo ha anche una ricaduta sull’economia locale, poiché materiali e competenze vengono ricercate nel territorio di appartenenza».

«Per questi motivi ci piace definire l’autocostruzione familiare anche eco-autocostruzione. In Toscana da due anni si è formata una rete di tante associazioni e persone,(Rete toscana autocostruzione e autorecupero) che ha supportato la Regione Toscana per arrivare a rendere legale e sicura l’autocostruzione familiare. Entro l’anno partiranno circa 12 progetti in autocostruzione, di cui 8 interessati anche da un finanziamento messo a bando dalla Regione stessa. Nelle linee guida regionali è prevista la costituzione di un tavolo tecnico che monitori le varie esperienze, per poi andare ad integrare e migliorare le linee guida stesse, al momento carenti di indicazioni concrete per la conduzione di cantieri in autocostruzione, ma che rappresentano comunque un passo in avanti fondamentale; la Rete toscana di autocostruzione è pronta a dare un considerevole contributo all’interno del tavolo tecnico per riportare dal basso le proprie esperienze. La delibera toscana farà sicuramente da apripista nelle altre Regioni italiane».

A.R.I.A. familiare supporta gli autocostruttori fornendo un aiuto concreto attraverso chiarimenti su tutti gli aspetti burocratici e di rispetto delle norme vigenti e fornendo aiuto per dare risposte adeguate ai reali bisogni di un progetto di autocostruzione che essenzialmente sono:

– utilizzo di tecniche semplici

– formazione adeguata sia sulle tecniche che sulla sicurezza in cantiere,

– poter disporre di una progettazione tecnica “partecipata” che possa rispondere in modo efficace alle necessità degli autocostruttori

– professionisti edili che aiutino gli autocostruttori nelle varie fasi di costruzione.

 L’associazione sta creando una rete di volontari che potranno in maniera gratuita donare il proprio tempo e capacità presso questi cantieri, dove verranno ospitati e dove ci sarà un importante scambio di saperi e condivisione di principi e di esperienze.

Redazione
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