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Caposele – Pavoncelli bis Grasso: basta con le sottomissioni

Caposele - Galleria Pavoncelli BisLa Pavoncelli Bis, ormai, anima il dibattito politico ed amministrativo di Caposele e della Valle del Sele da anni. Le discussioni sono sempre frequenti e riguardano soprattutto la tutela del territorio e dell’ambiente. L’allarme, però, per la megastruttura in località Saure, lanciato, per la prima volta, dall’ex assessore Salvatore Conforti, continua ad animare il dibattito cittadino. Nel tardo pomeriggio di ieri, presso Casa Houston, il gruppo attivo Luciano Grasso ha lanciato un’iniziativa. Un’assemblea alla quale hanno partecipato in molti: cittadini, associazioni e comitati. Tutti insieme per dire no ad una struttura che, secondo molti, porterebbe a deturpare l’ambiente ed il territorio di Caposele. 
A fare il punto della situazione è Raffaele Grasso del Gruppo Attivo “Luciano Grasso”.
“Come spesso accade a Caposele – dice Raffaele Grasso – sulla questione della luciano grassostruttura in località Saure c’è stata una forte strumentalizzazione. Per quanto ci riguarda – spiega Grasso – l’impatto ambientale è notevole, ma non è altro che il culmine di tanti piccoli danni che sono partiti nel lontano 1905, infatti, è da quell’anno che a Caposele è stata sottratta una quantità enorme di acqua e solo dopo il Governo ha deciso di trasferirla in Puglia portando un grave danno anche socio-economico al nostro Comune. Siamo indignati soprattutto per il fatto che il paese solo oggi inizia a svegliarsi e capire i danni che si stanno perpetrando sul nostro territorio, mentre, in passato tutti erano intenti a condannare noi ambientalisti che eravamo in prima linea sue queste questioni. Ciò che succedeva in località Saure si sapeva già nella Conferenza di Servizi del 2009 ed allora la mia domanda è una sola: perché l’amministrazione comunale, che era a conoscenza del tutto, non ha mobilitato la cittadinanza per far capire ciò che sarebbe successo? La discussione con l’Acquedotto Pugliese, ente interessato, non deve riguardare soltanto le questioni economiche, ma anche e soprattutto la tutela e salvaguardia del territorio perché è Perchè diciamo No alla Pavoncelli bisimpensabile che nel Fiume Sele ci sono acque bianche e morie di pesci e si fa finta di niente senza allarmare ed interessare gli Enti preposti: per primi a farlo ed a lanciare un forte allarme siamo stati noi del gruppo attivo “Luciano Grasso” e gli amici del Movimento 5 Stelle.
Ecco credo che sia arrivato il momento di dire basta e l’occasione della costruzione di un ecomostro come quello in località Saure deve essere quella giusta per ricompattarci e restare uniti per fare capire che siamo pronti a riprenderci la dignità perché, siamo purtroppo un paese che è stato troppo sfruttato e sottomesso”.

Redazione
Il Quotidiano del Sud versione cartacea 08.03.2015

Gli ambientalisti: “Tuteliamo il Sele e il pozzo a Saure”

_DSC8201Ieri sera l’assemblea dei cittadini nelle Sale di Casa Houston
L’incontro di ieri sera promosso dal gruppo ambientalista “Luciano Grasso nei locali di Casa Houston sulla copertura in cemento armato del pozzo a Saure si è aperto con un’amara critica all’Acquedotto Pugliese “agli inadempimenti ambientali ed economici rilevati” come ha spiegato lo stesso rappresentante dell’associazione Raffaele Grasso. Già alla vigilia dell’incontro, il gruppo attivo ha evidenziato gli obiettivi da raggiungere nei prossimi giorni: individuare una soluzione alternativa all’edificazione dei sei pilastri da dieci metri (che deturpano la visuale paesaggistica dell’area e limitano le politiche di respiro turistico immaginate per il paese); e l’attivazione di una commissione esterna di monitoraggio e controllo sulla Pavoncelli bis. “Questo è il primo incontro volto a _DSC8173ricompattare la cittadinanza su uno dei temi più importanti per Caposele” spiega Grasso, che ha sollecitato la partecipazione non solo dei cittadini, ma anche dei circoli, del Partito Democratico, associazioni e dell’intero consiglio comunale. “E’ arrivato il momento di aprire gli occhi sull’impatto ambientale dell’opera: la questione da rilevare non è solo la costruzione del capannone e dei pilastri in cemento armato, ma soprattutto la moria delle trote e gli episodi di acqua bianca rinvenuti nel fiume.
Ad oggi non abbiamo risposte sulle reali cause di quegli eventi”. Per la prima volta dalla firma della convenzione del 2012, la cittadinanza fa quadrato intorno al fiume. “Quello che vorremmo far arrivare alla Struttura commissariale di Governo e anche all’amministrazione comunale, è che qui vive un popolo da rispettare e scorre un Caposele - Acqua biancafiume da tutelare. Non siamo minimamente informati sulle procedure e su quello che accade. Le richieste presentate al Comune sono tutte rimaste inevase”. Con l’inaugurazione del cantiere della galleria intanto, i vertici dell’azienda appaltatrice dei lavori avevano garantito l’esposizione dei dati e del monitoraggio ambientale del fiume. Una garanzia che ad oggi associazioni e comitati rivendicano per avere la possibilità di confutare informazioni.
Sulla proposta alternativa per la costruzione del capannone a Saure, Grasso si dice ottimista, anche se rileva nel contempo la necessità di un affiancamento di una squadra di tecnici esperti in grado di interfacciarsi con il Commissario Delegato Roberto Sabatelli.
L’esecutivo Farina, dal suo canto, ha già inoltrato le richieste all’azienda e alla direzione dei lavori, e attende il responso.

Elisa Forte
Ottopagine versione cartacea 08.03.2015

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