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Onorevoli condannati: dalle tangenti al vitalizio

condannatiPER TOGLIERLO BASTEREBBE UNA PRONUNCIA DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA DI CAMERA E SENATO . ANCHE LE PROPOSTE M5S BOCCIATE DA PD E FORZA ITALIA.

Condannati, ma ogni mese, ben pagati dallo Stato con soldi pubblici. Il doppio privilegio è riservato agli ex parlamentari che beneficiano del vitalizio, in media di 4 mila euro, calcolato con un meccanismo vantaggioso che è stato modificato solo nel 2012. Pensioni d’oro nel Paese che conta 7 milioni di dipendenti che ogni mese guadagnano meno di mille euro al paese.   A questo privilegio gli ex parlamentari ne aggiungono un altro, il gradito assegno mensile lo ricevono anche i condannati in via definitiva o che hanno patteggiato condanne per reati di ogni genere: corruzione, ricettazione, truffa, finanziamento illecito. Condotte che hanno contribuito a devastare conti pubblici e credibilità del paese, ma nonostante tutto, condannati e premiati. Le promesse di cancellare i vitalizi ai condannati sono rimaste tali.
L’ELENCO degli assegnatari di vitalizio, ex deputati ed ex senatori, è stato pubblicato, a fine anno, dal Fattoquotidiano.it   e basta sfogliarlo per trovare gli ex parlamentari condannati che continuano a ricevere la dorata pensioncina. Un privilegio contro il quale ha tuonato più volte il movimento 5Stelle denunciando il vitalizio da 8 mila euro per Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale, e quello da 4.400 che incassa, invece, Marcello Dell’Utri nonostante la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Due casi tra i tanti. Gianstefano Frigerio, ex deputato di Forza Italia, è finito coinvolto nello scandalo Expo, chiusosi con il patteggiamento, ma era già stato condannato, in passato, per corruzione. Ogni mese incassa un vitalizio di 2.142 euro. Nel passato condanne, nel presente vitalizi.
Anche Claudio Martelli, ex ministro socialista, una condanna, con la non menzione, per finanziamento illecito, prende 4.992 euro. Alfredo
Vito, famoso per il suo appellativo “mister centomila preferenze”, un passato nella Dc e poi in Forza Italia, nei primi anni 90 patteggiò due anni, per reati contro la Pubblica amministrazione. Incassa due vitalizi, uno da ex consigliere regionale e uno da ex deputato (4.540 euro). Raggiunto al prevititelefono attacca corto: “La sua domanda sui vitalizi non è originale” prima di porre fine alla conversazione. Cesare Previti, già ministro nel primo governo Berlusconi, condannato per corruzione in atti giudiziari, riceve ogni mese 4.235 euro. L’elenco conta decine di fortunati che sono stati condannati e incassano ogni mese soldi pubblici. Contro questo privilegio è nata una petizione, lanciata dall’associazione Libera, sul sito www.riparteilfuturo.it  , che chiede l’eliminazione del vitalizio ai condannati. Sono 330 mila i cittadini che hanno già firmato, basta una riunione congiunta dell’Ufficio di Presidenza della Camera e del Consiglio di Presidenza del Senato per cambiare i regolamenti e cancellare questo scandalo italiano.
ANCHE IL PRESIDENTE del Senato Pietro Grasso, lo scorso anno, si espresse contro il vitalizio ai condananti, ma nulla è cambiato. In un servizio della Gabbia, su La7, si è tornato ad affrontare il tema. Nessuna risposta è arrivata dalla presidente della Camera Laura Boldrini mentre Pietro
Grasso al cronista ha spiegato: “Quanto prima li cancelliamo. Il vitalizio è la conclusione di un iter che comprende Camera e Senato. Abbiamo correttamente aspettato la Camera, ma non è arrivata la decisione. A questo punto se non arriva decideremo ugualmente nel prossimo Consiglio di Presidenza”. Parole, quelle della seconda carica dello Stato, che Laura Bottici, senatrice del M5S, componente del Consiglio di Presidenza, in prima linea contro questo privilegio, commenta così: “Bisogna passare dalle parole ai fatti. Nel luglio scorso abbiamo già discusso della vicenda senza arrivare a nessuna conclusione , perché c’erano dubbi sulla strada giuridica. Grasso metta subito all’ordine del giorno questo tema, convochi il Consiglio di Presidenza e deliberiamo immediatamente la fine dei vitalizi ai condannati. Se servirà voteremo poi anche una legge ordinaria”. La bozza di delibera dovrebbe conformarsi ai casi di esclusione previsti dalla legge Severino. Il M5S aveva già proposto in Senato con un emendamento, nel giugno scorso, di abolire i vitalizi, ma fu respinto con i voti contrari di Pd e Forza Italia. C’è anche una proposta di legge alla Camera, presentata lo scorso maggio, a prima firma Riccardo Nuti, che non è stata ancora calendarizzata. Al momento i vitalizi restano, nei palazzi della politica ci sono ancora indagati, imputati e anche qualche condannato. Come Salvatore Sciascia, senatore di Forza Italia, che ha preso due anni per aver corrotto alcuni agenti della finanza: “Sono stato riabilitato e comunque sono contrario all’eliminazione dei vitalizi ai condannati”. Nessuno vuole rinunciare al futuro dorato.

di Nello Trocchia
Il Fatto Quotidiano 24.02.2015

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