Oggi una neonata, a seguito di gravi crisi respiratorie, è deceduta prima di giungere all’ospedale di Ragusa, dopo che ben tre ospedali di Catania l’hanno respinta per mancanza di posti disponibili.
Ora sarà la magistratura a indagare sui responsabili di questa morte inaccettabile, e il M5S presenterà un’interrogazione al ministro Lorenzin, ma non ci sono dubbi sul fatto che questo possa considerarsi un effetto concreto degli scellerati tagli del governo sulla Sanità, tagli alle Regioni di circa 4 Miliardi di euro effettuati con la Legge di Stabilità.
Renzi ha giustificato la stretta parlando di sprechi. Il problema è che i tagli sono lineari. In questo modo le Regioni, già in difficoltà per la crisi, dovranno tagliare senza pietà nel settore che più le riguarda: il sistema sanitario, dunque ticket più cari, tagli al personale medico e infermieristico, sforbiciata ai posti letto e alla spesa per macchinari. Un declino della sanità che parte dal rigore del Governo Monti ed è proseguito con Matteo Renzi.
La spesa sanitaria è calata del 2,8% dal 2010 al 2013 e questi nuovi 4 miliardi di tagli alle regioni, se interamente scaricati sulla sanità, significano perdita di posti letto per decine di migliaia di unità.
Da questo assalto alla salute e alla qualità della vita quindi non c’è via di fuga. Il modello renziano fondato sul rigore e sulla fedeltà all’euro moltiplicherà già nei prossimi mesi casi di malasanità e di tragedie imperdonabili, come quello di oggi.
Il Governo sempre più inefficiente e irresponsabile, anzichè recuperare i miliardi di euro dalla lotta alla corruzione, all’evasione e al malaffare politico – economico, gioca con la vita dei cittadini.
L’Italia di Renzi ha innestato la retromarcia. Dobbiamo tornare padroni di noi stessi e riprendere un percorso di sviluppo economico e sociale. La salute non si tocca. Solo un Governo di folli può sacrificarla sull’altare dell’euro e dell’austerità.
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