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Il Patriot Act europeo

patriotIl Grande Fratello sta arrivando. Lo stanno cucinando a fuoco lento approfittando cinicamente della tragedia di Charlie Hebdo. Il modus operandi è sempre lo stesso: subito dopo un attentato, grazie alla pressione dei media, il cordoglio viene trasformato in paura. Qualche settimana dopo, quando gli occhi di stampa e tv si spostano su altro, arrivano le misure liberticide. E’ successo così all’indomani dell’attentato delle Torri Gemelle con il Patriot Act firmato da George Bush e scritto da CIA e FBI. Adesso il copione si ripeterà: i prossimi appuntamenti saranno il prossimo 29 e 30 gennaio a Riga con la riunione dei ministri europei degli Interni e il 9 febbraio con quella degli Esteri.

L’attacco alle libertà e il controllo sociale
Ecco cosa bolle in pentola: via alle restrizioni sul controllo delle conversazioni telefoniche, chat, e-mail, cartelle cliniche, transazioni bancarie. Aumenteranno le misure di controllo nell’utilizzo di internet. Per non incutere timore e scoraggiarne l’uso, l’utente non si accorgerà di essere sorvegliato. Sono chiare e inequivocabili, d’altronde, le parole del coordinatore Ue anti-terrorismo Gilles De Kerckhove che, in Commissione Libertà Civili del Parlamento europeo, ha detto: “l’Unione europea deve trovare misure sottili per mantenere la sorveglianza di Internet“.

La direttiva sul PNR
Dietro la direttiva sullo scambio dati dei PNR (passenger name record) si nasconde una limitazione dei diritti fondamentali. Il PNR è un registro degli spostamenti che aggrega molti dati sensibili come i movimenti e le abitudini alimentari dei cittadini. Durante la scorsa legislatura questo provvedimento era stato già discusso e bocciato dal Parlamento europeo. Oggi, cavalcando l’onda emotiva della tragedia di Charlie Hebdo, tutti i dubbi manifestati in precedenza vengono messi sotto al tappeto.
Per il Movimento 5 Stelle questa è la strada sbagliata. Oltre che dannosi, questi controlli sono inutili. Ogni giorno nascono circa trenta applicazioni di scambi messaggi e voce che possono essere installate sui cellulari. Come possono le forze dell’ordine monitorare ogni singola informazione che passa nel mare magnum delle nuove tecnologie?

Il Patriot Act europeo
Per qualcuno interrogatori di garanzia, udienze preliminari, autorizzazioni preventive di giudici imparziali sono una perdita di tempo e un ostacolo per la giustizia. Non bisogna trasformare lo Stato di diritto in uno Stato di polizia. Il Patriot Act Made in Usa è stato un provvedimento normativo affrettato, incostituzionale e inefficace. Se i principi fossero copiati in Europa, il risultato sarebbe un controllo minuzioso del cittadino comune, mentre il terrorista troverà sempre delle soluzioni alternative, delle vie di fuga per sfuggire ai controlli. L’Europa non può rinunciare ai suoi valori fondanti: sarebbe paradossale limitarli o reprimerli in conseguenza di un bilanciamento di interessi che vedrebbe primeggiare la sicurezza sui diritti fondamentali.

Oggi il terrorismo è transnazionale
Le armi usate per Charlie Hebdo sono state comprate in Belgio e usate in Francia. I terroristi si erano esercitati in Yemen e avevano lottato in Siria. Misure nazionali, prese per soddisfare qualche opinione pubblica affamata di vendetta, non avrebbero nessuna efficacia perché è facile aggirarli in un mondo già globalizzato. C’è chi propone di superare il Trattato di Schengen e controllare le frontiere interne all’Europa. Anziché sprecare energie e risorse per vigilare sulle proprie frontiere, il Movimento 5 Stelle propone di controllare quelle esterne all’Unione, riuscendo così contemporaneamente a evitare e prevenire tragedie permanenti come quelle di Lampedusa.

Le proposte del Movimento 5 Stelle
Le forze di polizia degli Stati membri devono dialogare e cooperare. Nel recente caso di Charlie Hebdo, se i terroristi avessero preso la strada per l’Italia, anziché verso il Belgio, al confine sarebbero passati indisturbati perché le autorità italiane non erano state messe al corrente. Nel controllo delle informazioni su internet, bisogna prestare maggiore attenzione sulle reti parallele, quegli strumenti di comunicazione anonima (tipo TOR) dove si nasconde il mercato nero di armi e droga. A proposito di armi. Se si bombarda per il petrolio, non ci si può lamentare dopo delle conseguenze. A una azione corrisponde una reazione. Ecco perché i Paesi europei devono cambiare politica estera e di difesa.” I portavoce del M5S in Europa

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