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“La politica non si fa con denunce”

Armando Sturchio segretario Pd CaposeleCaposele, Sturchio (Pd) replica alle iniziative della minoranza. Sulle consulenza legate al Comune prevalga sempre il confronto.

Il dibattito politico e amministrativo a Caposele è sempre molto acceso e ricco di contenuti. Dopo le dichiarazioni del capogruppo di opposizione Antonio Cione arriva una nota del segretario del Partito Democratico Armando Sturchio che non condivide alcuni atteggiamenti della minoranza. “E’ notizia di questi giorni – spiega Sturchio – l’iniziativa del capogruppo di minoranza di Caposele Futura che, per opporsi ad un atto amministrativo, invece di ricorrere agli strumenti naturali della politica, bussa, ancora una volta, alla porta della Procura della Repubblica. Al di là del merito della vicenda, che attiene al meccanismo di scelta dei consulenti legali dell’Amministrazione comunale di Caposele, e per il quale siamo certi che bisogna trovare una soluzione equa e saggia per gli interessi dell’Ente, permane nel consigliere di Caposele Futura l’idea che il ricorso alla magistratura penale, e non alla competente magistratura Antonio-Cione-con-logoamministrativa sia strada giusta da perseguire. Questo conferma il deficit di capacità politica complessiva che ha tenuto imballata la nostra comunità negli ultimi anni. Noi, al contrario, abbiamo sempre sottolineato il primato del confronto e dello scontro politico, purché aperto e trasparente E’ necessario,  per il PD di Caposele, sottolineare questa differenza di impostazione basilare. Chiediamo ai compagni di avventura elettorale di Antonio Cione, visto che spesso sollecitano il Pd a chiarire e a prendere posizioni su diversi aspetti della vita amministrativa, cosa pensino di questa modalità di lotta politica per via giudiziaria. Gli amici del Circolo Arcobaleno Caposele o altri, con sensibilità politiche di opposizione, farebbero bene a pronunciarsi su questo fondamentale discrimine che qualifica la natura della propria visione politica. Il Partito Democratico di Caposele ha recentemente dimostrato di volersi attenere unicamente al merito delle questioni e, soprattutto, al metodo di come queste vengono elaborate ed attuate, anche prendendo posizioni che certamente non sono piaciute ai nostri amministratori. Lo abbiamo fatto in modo chiaro, aperto e trasparente. Perché questa è la politica che ci siamo ripromessi di fare. Il ricorrere continuamente all’azione giudiziaria è invece altra cosa che ciascuno potrà qualificare come meglio crede. Essa tutto può essere, tranne che politica. Cosa che noi sentiamo di fare con convinzione, segnando, verso chi ha questa visione, la stessa distanza difficilmente colmabile che abbiamo nei confronti di chi pensa che la politica inizia e termina con la campagna elettorale”.

Redazione
Il Quotidiano del Sud 02.02.2015

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