Carlo Sibilia del “direttorio” M5S sulle regionali in Campania
“In Campania andremo da soli. Nei prossimi giorni, indicheremo il nostro candidato alla presidenza della Regione e impiegheremo questi mesi per spiegare ai cittadini che è possibile scegliere tra il nulla di Caldoro e il nulla del Partito Democratico”. Carlo Sibilia, parlamentare-cittadino di Avellino ma soprattutto uno dei cinque del “direttorio” nazionale del Movimento 5 Stelle (insieme a Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Carla Ruocco) esclude a priori l’ipotesi di una qualche apertura al dialogo con i democratici campani, ai quali invece riserva pesanti valutazioni, e spiega che già nel prossimo fine settimana verrà incardinato il percorso, giudice supremo il blog, che indicherà il candidato governatore: “Stiamo chiedendo a quanti sono stati candidati nelle liste provinciali dal voto on line la disponibilità.
Il candidato presidente sarà quello che otterrà il maggior numero di consensi nelle votazioni on line”:
La netta chiusura al Pd, Sibilia la spiega così: “In Campania dobbiamo sconfiggere un sistema che è molto più grande di noi e di cui il Partito Democratico è parte integrante. Se dovessimo metterci a parlare con un partito che a livello nazionale, insieme a Berlusconi, sta demolendo le istituzioni democratiche e mandando il Paese sul lastrico, faremmo un triplo salto all’indietro”. E’ la premessa per l’attacco frontale: “Il Pd è una cloaca sinistroide spezzettata in più correnti, che con le primarie vendono e comprano pacchetti di voti come nel peggior mercato delle vacche pur di assicurarsi un posto in lista”.
Sul clima pesante che si respira nei gruppi parlamentari pentastellati, tra espulsioni, dimissioni e notizie di nuove defezioni, Sibilia minimizza: “Sono fatti che accadono in tutti i gruppi politici in ogni parte del mondo: se non c’è una visione comune, è un bene che chi ne ha una molto personale cambi aria. L’abbiamo all’infinito: non è facile far parte del Movimento, perché devi stare in un gruppo che deve lavorare il triplo di quanto fanno gli altri parlamentari e prendere un decimo delle loro indennità. A proposito, segnalo lo scandalo del senatore a vita Mario Monti: ha accumulato il 98 per cento di assenze continuando a percepire venti mila euro al mese”. Ieri l’altro, insieme a tutto il gruppo parlamentare del M5S, Sibilia è rimasto a braccia conserte mentre la presidente Boldrini annunciava ufficialmente le dimissioni di Giorgio Napolitano tra gli applausi dell’Aula. Su nuovo inquilino del Quirinale, il Movimento vuole essere della partita. La condizione che pone è quella “di una personalità fuori da pantano politicante e partitocratico”. Un tratto importante dell’identikit, lo traccia Carlo Sibilia: “ Non pensiamo di eleggere Cenerentola, ma pensiamo ad un presidente che sia garante della Costituzione e non, come Napolitano, garante del Patto del Nazareno”. Dal novero dei possibili candidati sostenuti dal M5S, esce Stefano Rodotà, il giurista che due anni fa aveva ottenuto il maggior numero di consensi sul blog di Beppe Grillo. Sibilia spiega: “Rispetto a quel momento politico, siamo andati avanti e le cose sono cambiate”.
Gli altri nomi di candidati che circolano, in vista della seduta comune delle Camere fissata nel pomeriggio del 29 gennaio, attraggono per niente. Anche quello di Walter Veltroni: “Non sarà mai presidente della Repubblica. Il suo nome, al pari degli altri, non soltanto non piacciano ad alcuno, ma sono stati lanciati proprio per bruciarli definitivamente oltre che per riempire qualche pagina di giornale”.
Norbero Vitale
Il Quotidiano del Sul 16.01.2015