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Banda Ultralarga: una grande opera davvero indispensabile

fibraNessuno deve rimanere indietro non è solo uno slogan per raccogliere consenso.

Nessuno deve rimanere indietro è il principio su cui ruota il nostro lavoro ogni giorno. In commissione infrastrutture e telecomunicazioni ci siamo chiesti più volte su come declinare questo principio nella materia di nostra competenza.

In questi quasi due anni di attività parlamentare ci siamo resi conto che le grandi opere sono spesso frutto di scelte fatte troppi anni fa e spesso fatte male. Opere che ormai non servono a nessuno e che invece per vari motivi – spesso malsani – vengono comunque finanziate anche se sono ancora alla fase di progettazione. Questo è inaccettabile! Ancora di più oggi, viste le risorse scarse.

Per noi c’è una grande opera che ha assoluta priorità oggi, coerentemente con la nostra visione del futuro: portare la fibra ottica a casa di tutti, in tutte le aziende, fabbriche e pubbliche amministrazioni del nostro Paese. Per consentire una equità sociale tra cittadini residenti nei diversi punti della Penisola. La larghezza di banda aumenta di 10 volte ogni sette anni e noi non possiamo e non dobbiamo rimanere indietro.

Un’infrastruttura così deve essere realizzata pensando a quello che sarà il mondo tra 20-30 anni e percio’ dobbiamo pensare non ai 100 Mbit/s contemplati nel programma di governo ma a almeno 10 Gbit/s che possono essere garantiti solo dalla fibra ottica.

La rete veloce è l’autostrada che unisce paesi, città e il mondo intero ma l’Italia vittima di scelte spesso troppo miopi ha perso questa sfida.

Oggi ci sono situazioni diversissime nel nostro Paese. Città come Milano, Bologna e altre al nord corrono con la fibra ottica perché società private hanno trovato remunerativo investire. Ci sono altre zone in cui lo Stato ha fatto qualche investimento e magari ci sono sezioni di città cablata e altre no. Ci sono zone d’Italia in cui non si è mai nemmeno sentito parlare di fibra ottica.

Con la mozione che abbiamo presentato impegniamo il Governo (se per una volta ci ascoltasse..) a riconoscere la realizzazione della rete a banda ultra-larga come un’esigenza prioritaria per la competitività dell’intero sistema economico, che necessita di un’attenta politica di investimenti pubblici; chi può farlo se non lo Stato?

Creiamo una società a partecipazione statale, volta a promuovere la realizzazione e la completa unificazione della rete a banda ultra larga nazionale. Una rete passiva su cui poi fare agire il mercato e creare concorrenza nella vendita dei servizi.

È anche una questione di sicurezza delle nostre informazioni e dei dati. Vi ricordate lo scandalo degli spioni Telecom in alcuni dipendenti hanno schedato migliaia di persone per poi fare un archivio che riguardava includeva dati privati di aziende e di personaggi di primo piano della politica e della finanza italiana? Questo non può accadere in un Paese normale.

Se il Governo non ci ascolterà noi andremo avanti, produrremo un disegno di legge e combatteremo per un diritto sacrosanto di tutti i cittadini italiani!

Scritto da M5S Senato News

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