Acqua Blog Informazione

Acqua, la Puglia ci riprova-Aqp come Arin, vuole prendersi l’acqua irpina

Acque-CAPOSELE-1024x744L’Aqp chiede una concessione definitiva a Caposele. Rossano: <<Altro blitz all’insaputa dell’Ato>>

Come per le fonti di Serino, Santo Stefano del Sole e Cesinali ad opera della (ex Arin) Abc, a Caposele l’Acquedotto Pugliese tenta la strada della concessione definitiva in assenza di accordi idrici interregionali. E come per il blitz napoletano, anche in questo caso non è stato avvisato l’Ato, l’autorità d’ambito commissariata ma vigente, in attesa di un riordino che non arriva.
La circostanza nella prima occasione fu segnalata dal sindaco di Santo Stefano del Sole, Raffaele Ragano. In questo caso è toccato all’ex commissario dell’ente d’ambito, Claudio Rossano, scrivere una lettera aperta alle istituzioni locali, perché agiscano. <<Da qualche giorno, nel silenzio generale di quanti fingono di interessarsi delle acque irpine, l’Acquedotto Pugliese ha provveduto a depositare presso la Regine Campania, il Comune di Caposele e la Provincia di Avellino lo studio di Impatto Ambientale per il progetto Rinnovo della concessione per la derivazione e utilizzazione di acqua pubblica delle sorgenti della Sanità in comune di Caposele (Av)-Decreto Reale 11 maggio 1942>>, scrive Rossano. Se la concessione dovesse _DSC2998essere rinnovata davvero, sarebbe definitivamente compiuto ‘il grosso scippo di acque’ nei confronti dell’Irpinia>>. Rossano <<invita tutti i Sindaci e gli Enti interessati a contrastare questo improvvido rinnovo della regia concessione, anche in relazione allo stato di crisi della sorgenti irpine, con riferimento a Montoro e al solofrano. Rossano segnala il parere favorevole degli uffici regionali <<alla grande derivazione d’acqua a uso potabile della sorgente di Caposele, per una portata massima di 363 litri al secondo, con decreto n. 19 dell’11.03.2014>>, precisando che il via libera sarebbe arrivato <<senza che della vicenda fosse interessato l’Ato Calore Irpino, presso il quale ritengo dovessero essere trasmessi i documenti da parte dell’Acquedotto Pugliese>>. L’interrogativo che pone Rossano è lo stesso che i vertici dell’ente d’ambito, i sindaci della provincia di Avellino e il presidente dell’Alto Calore Servizi spa Lello De Stefano (già presidente del ‘Calore Irpino’) si sono posti in occasione del blitz napoletano nel serinese: perché la Regione Campania non pubblica il Piano d’Ambito dell’Ato, nonostante il via libera degli uffici e della Commissione sulla valutazione ambientale, mentre avalla richieste di grande derivazione in contrasto con lo stesso Piano? In attesa delle evoluzioni, su Caposele si moltiplicano le osservazioni. Tra queste, una si annuncia dallo stesso Ato.

Christian Masiello
Ottopagine versione cartacea 16.11.2014

 

Lo scippo delle Acque Irpine. Sovranità in pericolo

 

Carlo SibiliaRiporto da una segnalazione arrivata dalla rete.

“Nell’indifferenza generale si concretizza lo scippo delle Acque Irpine (e la perdita di sovranità dell’ATO Calore Irpino. -ndr-)

Da qualche giorno, nel silenzio generale di quanti fingono di interessarsi delle acque irpine, l’Acquedotto Alto Pugliese ha provveduto a depositare presso la Regione Campania, il Comune di Caposele e la Provincia di Avellino lo studio di Impatto Ambientale per il progetto “Rinnovo della concessione per la derivazione e utilizzazione di acqua pubblica dalle sorgenti della Sanità in comune di Caposele (AV) – Decreto Reale 11 maggio 1942 “. 

Dalla lettura della relazione sembra che il settore “Ciclo integrato delle acque” della Regione Campania abbia rilasciato parere favorevole alla grande derivazione d’acqua a uso potabile della sorgente Sanità del Comune di Caposele, per una portata massima di 363 l/s, con Decreto n. 19 dell’11.03.2014.

Il tutto si è verificato senza che della vicenda fosse interessato l’ATO Calore Irpino, presso il quale ritengo dovessero essere trasmessi i documenti da parte dell’Acquedotto Pugliese.

Sorge spontanea una domanda: svolge ancora qualche ruolo di controllo l’ATO Calore Irpino? Che fine ha fatto il suo Piano d’Ambito approvato nel lontano dicembre 2012?

E’ evidente che la grande derivazione d’acqua influisce fortemente sui dati di quel Piano.

Se la concessione dovesse essere rinnovata davvero sarebbe definitivamente compiuto “ il grosso scippo di acque “ nei confronti dell’Irpinia. Invito perciò tutti i Sindaci e gli Enti interessati a contrastare questo improvvido rinnovo della Regia concessione, anche in relazione allo stato di crisi delle sorgenti irpine ( Montoro – Solofra etc. etc. ).

Spero che intorno a questa triste vicenda sia alta la mobilitazione di tutte le forze politiche che dicono – molte volte solo a parole – di voler tutelare la più grande risorsa naturale dell’Irpinia.”

Il Movimento 5 Stelle difende la sovranità del popolo irpino e la sua acqua.

Preparerò presto interrogazione parlamentare.

Carlo Sibilia

Lascia un commento