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L’Irpinia e la green economy

Energia dai tetti, meglio puntare all’estero
Gli imprenditori del fotovoltaico accusano: noi all’avanguardia, istituzioni provinciali assenti

Il fotovoltaico irpino entra nel villaggio globale. A confermarlo è Massimo Pugliese, proprietario dell’Elital di Pianodardinee tra i maggiori esportatori di pannelli nel mondo. <<L’Irpinia in questo settore è stata una realtà all’avanguardia. – dice – Lo stabilimento della provincia di Avellino è l’epicentro di un mercato molto più ampio. Grazie all’acquisto della “Soland Cells” produciamo celle fotovoltaiche che successivamente assembliamo e commercializziamo in tutto il globo. Il brand irpino del rinnovabile ha forte presa sui mercati dell’Est Europa, americani e afriani>>. Pugliese si lamenta, però, che il successo del fotovoltaico irpino non sia stato favorito dalle istituzioni: <<Questa rete è nata senza nessun contributo o agevolazione. Nel settore la politica italiana ha dato ancora molto poco>>. L’imprenditore di Frigento ribadisce come i cambiamenti di leggi e normative, sempre più all’ordine del giorno, non aiutano la crescita dei prodotti: <<Quello in ci viviamo è l’unico Paese dove non esiste una legge staile sul fotovoltaico. Gran parte della responsabilità è attribuibile ai cambiamenti legati alla politica ed alla burocrazia nazionali>>. Riguardo al mercato nella verde Irpinia, Pugliese consiglia poi alle imprese giovani di guardare oltreoceano: <<In Campania e in provincia non c’è molto da lavorare. Bisogna sviluppare una mentalità proiettata sul mondo>>. A rendere difficili gli affari secondo Andrea Riccio, amministratore unico di <<Energitaly>>, invece, c’è ancora l’assenza di sensibilità sul tema da parte delle istituzioni . <<Pochi sono gli enti che decidono di puntare sulle realtà presenti nei territori. – accusa  – Ad Ariano Irpino , per esempio, come in molte altre cittadine di questa provincia, si preferisce aiutare imprenditori che provengono da lontano e non hanno interesse allo sviluppo di queste zone. In Irpinia è stato dato un margine troppo ampio all’eolico. Tale fonte, nella maggior parte dei casi, ha finito col diventare un inutile sfruttamento dei territori. Nell’ambito del rinnovabile, invece, bisognerebbe guardare a nuovi sbocchi>>. Per il manager che ha investito ad Ariano, la provincia di Avellino, ha una marcia indietro anche rispetto alle iniziative istituzionali tese a diffondere ed a promuovere energia alternativa: <<E’ da tempo che non ci sono enti che favoriscono impianti residenziali. E’ impossibile vedere mille tetti fotovoltaici in Irpinia. Le amministrazioni locali, nonostante organizzano eventi e convegni, non tendono concretamente a favorire tali iniziative>>. Da 30 giugno gli addetti ai lavori, considerando l’eliminazione della detrazione Irpef e di altre agevolazioni statali nei confronti di chi investe in rinnovabile, dovranno confrontarsi con nuove sfide di mercato. <<Gli imprenditori irpini e campani – spiega il patron dell’ “Elital” di Pianodardine – devono puntare su altri mercati. Per tale ragione sono necessarie formazione, professionalità e competenze. Questi sono i pilastri su cui bisogna investire. Credo molto nella sinergia tra i privati e poco nelle agevolazioni da parte del pubblico>>. L’<<Elifrance>>, azienda del gruppo Pufin, infatti, può essere considerata un esempio di buone prassi a livello europeo. L’isolamento non favorisce lo sviluppo. A testimonianza di ciò, la chiusura di quelle piccole imprese o iniziative private, che con il ridursi degli incentivi statali, hanno dovuto chiudere i battenti. <<Mi rendo conto – conclude Andrea Riccio – che il mercato locale per i piccoli con il passare degli anni sarà sempre più difficile. La green economy si basa su piani aziendali a lungo termine e su una mentalità volta all’internazionalizzazione>>.

Edoardo Sirignano
Il Mattino 28 gennaio 2013

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